Assolto a fine gennaio, l'oste lodigiano che uccise il ladro tornerà davanti al giudice
La Procura di Lodi ha proposto appello impugnando la sentenza di primo grado.
A fine gennaio, quando è arrivata la sentenza che ha assolto Mario Cattaneo, il 69enne che il 10 marzo 2017 ferì a morte uno dei ladri che erano entrati nella sua proprietà per derubarlo, la Procura si era riservata sulla possibilità di impugnare la sentenza. Ora arriva la decisione del procuratore: la Procura di Lodi ha presentato appello alla sentenza.
Sentenza di assoluzione perchè il fatto non sussiste
Ci sarà un processo d'appello su volere della Procura di Lodi, che ha deciso di impugnare la sentenza d'assoluzione del 24 gennaio 2020 emessa dal Tribunale di Lodi nei confronti dell'oste Mario Cattaneo e motivata secondo la logica dell'insussistenza del fatto.
Il pubblico ministero incaricato del caso aveva chiesto tre anni per eccesso di legittima difesa: per l’accusa il 69enne di Casaletto Lodigiano non aveva raccontato tutta la verità su quanto successe quella notte, dichiarando di aver sparato solo un colpo quando, secondo il pm, i colpi partiti sarebbero stati due.
Cattaneo avrebbe sì agito per legittima difesa, ma eccedendone i limiti: questo il punto del pubblico ministero, contrario a quanto affermato dalla difesa. Ma per il giudice la ragione era dalla parte dell’oste lodigiano, motivo per il quale la sentenza si è espressa a suo favore con un’assoluzione.
Secondo la ricostruzione dei fatti la notte del 10 marzo 2017 Cattaneo colpì a morte uno dei ladri entrati nella propria proprietà per rubare.
La richiesta del Procuratore
Domenico Chiaro, procuratore della Repubblica di Lodi, continua a sostenere l'importanza di effettuare una perizia cinematica su come possano essersi svolti i fatti quella notte, non ancora completamente chiariti. Il giudice di primo grado non l'ha ritenuta necessaria ma secondo la Procura è fondamentale per capire cosa sia effettivamente successo.