L'intervento della Polizia

Aggressioni sugli autobus nel Lodigiano: denunciati i responsabili, tre di loro sono minorenni

Nei guai i tre ragazzi di età compresa tra i 16 e i 17 anni e il 23enne che terrorizzavano tutti sui mezzi pubblici della società Star Mobility

Aggressioni sugli autobus nel Lodigiano: denunciati i responsabili, tre di loro sono minorenni
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Oltre a provocare danni fisici e psicologici agli autisti coinvolti, i criminali hanno scatenato allarme sociale e minato la percezione di sicurezza dei cittadini.

Violenze sugli autobus, denunciati tre giovani

Sono stati finalmente identificati e denunciati quattro degli autori delle aggressioni avvenute nelle ultime settimane sugli autobus nel Lodigiano. I giovani, tra cui tre minori, sono stati beccati dalla Polizia di Lodi e sono responsabili di episodi di violenza e interruzione di pubblico servizio.

L'operazione ha portato a segnalare all'autorità giudiziaria tre ragazzi di età compresa tra i 16 e i 17 anni, e un cittadino egiziano di 23 anni. Gli episodi hanno scatenato allarme sociale e minato la percezione di sicurezza dei cittadini, oltre a provocare danni fisici e psicologici agli autisti coinvolti.

Conducente preso di mira da tre minori

Il primo caso, avvenuto lo scorso 12 settembre, ha visto coinvolti tre minori, due di origine nordafricana e uno italiano, a bordo di un autobus della tratta Sant'Angelo Lodigiano-Pavia. I giovani, infastiditi dal fatto che l’autista non avesse atteso un loro amico, hanno iniziato a insultarlo e minacciarlo. Il conducente ha cercato di calmarmi e ha ripreso la corsa.

Ma la situazione è degenerata alla fermata successiva quando un'auto bianca, probabilmente guidata da un conoscente dei ragazzi, ha bloccato la ripartenza dell’autobus mettendosi di traverso. Contemporaneamente, i tre ragazzi hanno aperto le porte del mezzo e ne impedivano la chiusura fermandole con il corpo. Tutto questo fino all'arrivo dell'amico.

Sputi sui finestrini e insulti

A quel punto, l'autista ha continuato il tragitto, ma sono proseguite anche le aggressioni verbali. I giovani hanno continuato a insultare il conducente fino al capolinea sputando contro i finestrini e altre parti del mezzo e provocando un grande disagio tra i passeggeri e l’autista stesso.

Visibilmente scosso dall'accaduto, ha denunciato l’episodio alla Polizia, fornendo una dettagliata descrizione degli eventi e certificati medici attestanti il suo stato di stress. Le indagini, basate sulle immagini delle telecamere a bordo e su un sofisticato software di riconoscimento, hanno portato all’identificazione dei tre giovani che sono stati poi denunciati per interruzione di pubblico servizio e minaccia aggravata.

Tratta Lodi-Pavia, autista e passeggero aggrediti

Il secondo grave episodio si è verificato il 3 ottobre su un autobus della tratta Lodi-Pavia, nei dintorni di Villanterio. Un ragazzo egiziano di 23 anni, con precedenti penali, ha aggredito senza motivo l’autista del mezzo, sputandogli addosso e stringendogli violentemente le mani al collo.

Un passeggero di origine araba, amico dell’autista, è intervenuto per difenderlo, cercando inizialmente di calmare l'aggressore con un dialogo in lingua araba. Tuttavia, il tentativo pacifico ha presto scatenato una reazione violenta da parte del 23enne che ha inseguito il soccorritore fuori dal mezzo brandendo un taglierino e ferendolo lievemente.

La situazione è diventata estremamente pericolosa, ma l'autista ha mantenuto la lucidità ed ha aperto le porte dell’autobus per permettere al suo difensore di rientrare e mettersi in salvo dopo l'aggressione. Entrambi gli uomini sono rimasti feriti, l’autista ha riportato una ferita al labbro mentre il suo soccorritore ha subito una lesione alla spalla.

Più sicurezza sui mezzi

I referti medici hanno stabilito prognosi rispettivamente di 14 e 7 giorni. Grazie alle riprese delle telecamere di sorveglianza interne e a quelle del Comune di Villanterio, in provincia di Pavia, gli investigatori sono riusciti a identificare l'aggressore deferendolo all’autorità giudiziaria per lesioni aggravate.

L’operazione condotta dalla Polizia di Stato di Lodi ha evidenziato l’importanza della rapida risposta investigativa e dell’uso di tecnologie avanzate, come il software di riconoscimento utilizzato per identificare i responsabili. Le azioni repressive, oltre a punire i colpevoli, mirano a ristabilire un senso di sicurezza tra i cittadini che utilizzano i mezzi pubblici e tra gli autisti della società di trasporto Star Mobility.

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