Accusata di maltrattamenti, assolta: mamma denuncia i servizi sociali
La donna vuole che chi ha sbagliato, distruggendo un'intera famiglia, paghi.
La donna, una 50enne lodigiana, è stata prosciolta da tutte le accuse perché il fatto non sussiste, ma ora vuole che chi ha sbagliato, rovinando un'intera famiglia, paghi.
Assolta dopo l'accusa di maltrattamenti
Come avevamo già raccontato a fine settembre, la donna era stata accusata di maltrattamenti in famiglia verso i tre figli adottivi e addirittura verso il marito: per questo le era stato tolto l'affidamento e disposto l'allontanamenti dei ragazzi dalla casa famigliare.
Il risultato di questo processo è stato quello di avere una famiglia completamente distrutta da accuse che poi sono state ritenuta infondate dal giudice di Lodi, che il 24 Settembre 2019 ha infatti disposto il non luogo a procedere nei confronti della 50enne perché il fatto non sussiste. Ora la donna e il marito chiedono solo una cosa: giustizia. Che chi ha sbagliato paghi per il proprio grave errore.
Il loro pensiero è rivolto ai figli adottivi che, dopo un'infanzia difficile e un'adozione colma d'amore - seppur, a tratti, difficoltosa - hanno dovuto subire un secondo grave trauma a causa di qualcuno che ha erroneamente fatto una valutazione che ha completamente stravolto, ancora una volta, la vita già problematica dei tre giovani che all'epoca dei fatti erano ancora tutti minorenni.
Denunciata la consulente
Dopo averci riflettuto e aver realizzato di essere finalmente libera dalle accuse di violenza e maltrattamento, la 50enne lodigiana ha quindi deciso con il marito di denunciare la consulente dei servizi sociali che si è occupata del caso della sua famiglia, accusata ora di diffamazione e falso. La denuncia nei confronti della madre era partita dal figlio più grande, oggi maggiorenne, ma nessuno aveva verificato la veridicità delle accuse lanciate dal giovane, seguito poi dalle sorelle minori. Questa mancanza di controllo e verifica, che ha portato i servizi sociali a escludere totalmente i genitori dalla vita dei figli, risulta essere una grave carenza da parte di chi avrebbe dovuto tutelare il benessere dei ragazzi accertandosi che le accuse fossero corrette e veritiere.