Accusata di violenza domestica, 50enne lodigiana assolta dopo 2 anni d'inferno
La sua famiglia è stata completamente distrutta per accuse infondate.
Martedì 24 settembre 2019 il gup di Lodi ha assolto una madre accusata di violenza familiare.
Le accuse rivolte alla donna
Era stata accusata di aver picchiato il marito e i tre figli adottati una decina di anni fa, originari del Centro America, che oggi hanno 14, 16 e 18 anni e che lei non vede da più di un anno. Per questo motivo a una 50enne lodigiana - il cui nome resterà anonimo per suo volere - era stato tolto l'affidamento dei suoi figli e per lei si erano aperte le porte del Tribunale per un lungo e doloroso processo che ieri l'ha vista finalmente libera: assolta dal gup di Lodi perchè il fatto non sussiste.
La segnalazione e l'allontanamento da casa
Secondo quanto raccontato dalla stessa donna una volta uscita dal Tribunale di Lodi, scortata dal proprio legale, Avv. Astrid Pennazzi, e dal marito, la denuncia nei suoi confronti è partita in seguito a una segnalazione fatta proprio dalle sue figlie all'inizio dello scorso anno e accolta ciecamente dai servizi sociali di Lodi, che senza approfondire troppo la questione hanno deciso di allontanare i tre fratelli dai genitori adottivi.
La 50enne lodigiana ha narrato con poche parole il dolore che solo una famiglia distrutta da una simile ingiustizia può aver provato, raccontando che i propri figli, dopo aver vissuto un'infanzia difficile con la famiglia d'origine, hanno subito un ulteriore trauma con l'allontanamento dai genitori per quasi due anni, sostenendo che i servizi sociali di Lodi avrebbero dovuto gestire meglio la vicenda.
La denuncia del figlio maggiore
La donna ha raccontato che il figlio maggiore sarebbe stato il primo ad aver denunciato, nel 2017, di essere stato ripetutamente picchiato dalla mamma adottiva: accuse che, non trovando alcun tipo di riscontro clinico, erano state archiviate dal tribunale di Lodi. Nonostante la decisione del giudice però il ragazzo era stato allontanato dalla casa famigliare e trasferito in un centro specializzato in provincia di Lodi su disposizione del Tribunale dei minori di Milano.
La denuncia delle figlie
Un anno dopo, nei primi mesi del 2018, le due figlie, che all'epoca avevano 13 e 15 anni, hanno mosso nuovamente accuse nei confronti della madre decidendo di emulare il fratello e venendo a loro volta trasferite in un centro senza che i genitori riuscissero più a vederle.
Questa vicenda ha fatto male a tutti
Quello che fa più rabbia e che traspare dalle parole della donna è il comportamento dei servizi sociali di Lodi, che hanno bollato lei e il marito come cattivi genitori senza alcuna prova per farlo. Spiega infatti la 50enne lodigiana che ora la situazione vissuta dall'intera famiglia è completamente fuori controllo: il figlio più grande è stato ripetutamente boccato, la figlia di 16 anni ha tentato due volte il suicidio e ora si trova in una struttura specializzata in Veneto mentre la più piccola vive sui social e va male a scuola.
Quello che più preme ai genitori è innanzi tutto poter riprendere il prima possibile contatti con i propri figli, in maniera strutturata e tramite incontri protetti. I genitori adottivi vorrebbero cominciare un percorso di incontri programmati per riavvicinarsi ai loro figli, che hanno bisogno di loro.
In secondo luogo invece quello che i genitori richiedono è che i servizi sociali paghino per la cattiva gestione del caso, che ha arrecato danni - forse irreparabili - ad una famiglia intera.