E' sempre più emergenza

Siccità, il Consorzio Muzza taglia la portata del canale: "Concordare interventi straordinari"

Lo sollecita Confagricoltura dopo la decisione del Consorzio Muzza di tagliare la portata del canale.

Siccità, il Consorzio Muzza taglia la portata del canale: "Concordare interventi straordinari"
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Siccità: "Concordare interventi straordinari" è il monito di Confagricoltura.

Siccità, il Consorzio Muzza taglia la portata del canale

Dopo il Consorzio Est Villoresi che ha deciso di ridurre la portata di acqua a disposizione degli agricoltori milanesi per le loro coltivazioni cerealicole, anche il Consorzio Muzza Bassa Lodigiana ha deciso di ridurre la portata del canale di derivazione, rifornito dalle acque del Lago di Como.

In questo caso, ad essere colpite sono le aziende agricole che operano nel Lodigiano e che, in questi giorni di grave crisi idrica, avevano potuto contare sull’apporto del canale Muzza per ‘dissetare’ le loro coltivazioni.

I responsabili del Consorzio hanno già tagliato del 5% la portata derivata, passando dall’85% all’80% della portata, ma sabato si appresterebbero ad un taglio ben più consistente: fino al 50-55% con un flusso d’acqua attorno ai 60 metri cubi al secondo.

C’è il rischio fondato che la mancanza d’acqua per l’irrigazione dei campi in questo momento delicato per le colture più caratteristiche del territorio, come il mais, possa avere pesanti conseguenze sulle rese effettive dei campi.

"Concordare interventi straordinari"

E’ per questo che Confagricoltura di Milano, Lodi, Monza Brianza chiede di riconsiderare queste decisioni, prolungando per quanto possibile l’erogazione della maggior portata d’acqua ottenibile, in questo periodo estremamente delicato anche per il bacino del Lago di Como.

Non solo; Confagricoltura sollecita tutti gli operatori, che si occupano del controllo dei deflussi dai bacini idrici lombardi, di sedersi attorno ad un tavolo per concordare strategie che consentano di superare questa difficile fase di crisi idrica generalizzata senza penalizzare eccessivamente la produzione di beni primari come quelli assicurati dall’agricoltura: c’è il rischio fondato di pesanti conseguenze sull’intera filiera agro-alimentare, con ripercussioni sui destinatari ultimi di queste produzioni, i consumatori.

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