Codice della strada

Salvini mette al bando le strisce ciclabili e le associazioni insorgono, il commento di Fiab Lodi Ciclodi

Mancini: "Tutto quello che incentiva la diminuzione della velocità dei veicoli in un centro abitato è importante e quindi anche le strisce lo sono"

Salvini mette al bando le strisce ciclabili e le associazioni insorgono, il commento di Fiab Lodi Ciclodi
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Una notizia che potrebbe cambiare il volto delle strade italiane ha scosso di recente il mondo della mobilità sostenibile. Il nuovo Codice della Strada, presentato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, potrebbe infatti mettere al bando le strisce ciclabili, quelle piste leggere segnalate da una semplice verniciatura sull’asfalto.

Salvini vieta le strisce ciclabili, parla Fiab Lodi Ciclodi

La misura, contenuta nell'articolo 8 del disegno di legge, prevederebbe l’eliminazione non solo di queste strisce, ma anche delle corsie miste che condividono lo spazio con i mezzi pubblici. La proposta ha scatenato un'immediata reazione da parte delle associazioni. Abbiamo raggiunto al telefono Giuseppe Mancini, presidente della Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) Lodi Ciclodi che ha espresso la sua contrarietà alla proposta.

Non riteniamo sia saggio modificare in questo modo il codice della strada. Le strisce pedonali permettono di segnalare una corsia ciclabile e hanno più di un valore - commenta il presidente Mancini - Per prima cosa ristringono la carreggiata e questo induce l’autista a rallentare piuttosto che ad accelerare. Se la strada è più stretta, il conducente riduce la velocità e così si riducono gli incidenti”.

Il presidente Giuseppe Mancini

Il presidente Mancini: "Bisogna scoraggiare l'accelerazione"

L'allarme è stato lanciato nelle scorse settimane dall'ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) che ha evidenziato come questo cambiamento potrebbe compromettere gravemente le politiche di mobilità urbana sostenibile adottate da molte città italiane.

A Milano, per esempio, ci sono 80 chilometri di strisce ciclabili che potrebbero diventare inutilizzabili se il disegno di legge venisse approvato nella sua forma attuale. Anche nel lodigiano, alcuni Comuni avevano già preso la decisione di creare le strisce in certi tratti dove non c’è lo spazio per una pista ciclabile vera e propria.

“Dal punto di vista della nostra associazione - continua il presidente - tutto quello che va a incentivare la diminuzione della velocità dei veicoli in un centro abitato è importante e quindi anche le strisce pedonali lo sono. Bisogna scoraggiare l’accelerazione”.

Il Codice è già stato approvato dalla Camera

Le amministrazioni locali, tra cui quella di Milano guidata dal sindaco Giuseppe Sala, stanno cercando di muoversi rapidamente per richiedere modifiche al testo. Il sindaco Sala ha recentemente discusso con il ministro anche in merito al limite di velocità a 30 km/h in determinate aree urbane, un tema strettamente collegato alla sicurezza dei ciclisti.

L'incontro tra Sala e Salvini

Il Codice della Strada è già stato approvato alla Camera dei Deputati, ma successivamente sono stati presentati 449 emendamenti, modifiche al testo iniziale. Se anche soltanto una di queste variazioni venisse accolta, il disegno di legge dovrebbe tornare alla Camera per una nuova approvazione. Essendo così tanti gli emendamenti, la legge potrebbe essere stravolta.

Una situazione ancora molto incerta, ma l’amministrazione comunale milanese e le associazioni ambientaliste come Fiab continuano a far sentire la loro voce al fine di ottenere le modifiche necessarie per tutelare le piste ciclabili.

L'appello dell'associazione ai cittadini

Fiab Lodi Ciclodi è presente a Lodi da più di vent’anni, ha sede in via Lodi Vecchio e conta circa 300 iscritti. Propone una serie di uscite durante l’anno e tutta una serie di attività nelle scuole. Inoltre collabora con enti locali e provinciali per promuovere l’uso della bicicletta negli spostamenti quotidiani.

Il nostro appello ai cittadini è di usare più spesso la bicicletta per le cose di tutti i giorni - conclude Mancini - andare al lavoro o a scuola. Questi chilometri in bici fanno bene alla città e alla salute di tutti noi”.

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