Provincia di Lodi

Peste suina africana, anche nel lodigiano i primi casi di contagio

Nuove misure restrittive per contenere la diffusione del contagio dalla PSA

Peste suina africana, anche nel lodigiano i primi casi di contagio
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Continuano ad aumentare i casi di contagio da peste suina africana all'interno della Regione Lombardia. Sono 16 i focolai confermati, 11 dei quali sono situati sul territorio pavese. L'ultimo è stato registrato a Costa de' Nobili. Anche nel lodigiano arriva l'allarme, spuntano i primi casi di PSA in alcuni comuni della provincia di Lodi.

Peste suina africana nel lodigiano

Se prima il territorio lodigiano poteva essere considerato zona priva di contagi oggi non è più così. Dopo l'allarme dei focolai, concentrati maggiormente nel pavese, spuntano i primi casi anche nella nostra provincia. Sono attualmente 16 i focolai registrati nella Regione Lombardia.

La preoccupazione degli allevatori e alte e le restrizioni continuano ad aumentare non solo all'interno degli allevamenti ma anche nelle zone di protezione (aree vicine alle zone infette e quindi presenti in un raggio di 3 chilometri) e zona di sorveglianza (ad un raggio di 10 chilometri).

Focolai provincia di Lodi

I focolai attualmente registrati all'interno della nostra provincia sono tre. Questi sono stati confermati nei comuni di Borghetto Lodigiano, Marudo e Sant'Angelo Lodigiano. Sono stati quindi avviate delle procedure, come previsto dal regolamento dell'Unione Europea, il quale si occupa della gestione delle norme epidemiologiche.

Queste restrizioni interessano anche i cittadini, ai quali viene chiesta una maggiore attenzione. L'errore umano è una delle ipotesi principali della diffusione del contagio. Nonostante ciò, secondo l'assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste della Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, gli allevatori sono le prime vittime.

Questa mattina, 28 agosto 2024, ha inoltre partecipato all'unità di crisi convocata dal commissario Filippini. Durante quest'ultima l'assessore ha parlato della nuova ordinanza, la quale prevede misure più restrittive in tutto il territorio lombardo.

“Entro poche ore sarà emanata una nuova ordinanza che introdurrà misure restrittive. Abbiamo sempre sostenuto che, nonostante la maggior parte degli allevatori rispetti le misure di sicurezza, anche poche eccezioni possono mettere a rischio l'intera filiera. Non possiamo più permetterci allevamenti gestiti come hobby o attività secondarie: rappresentano un pericolo per l’intero sistema di controllo."

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