Peste Suina Africana, a che punto siamo? Confagricoltura incontra gli allevatori
La provincia di Lodi si posiziona per numero di capi al quarto posto in Lombardia dove si concentra il 53% dei suini allevati in Italia
Confagricoltura incontra gli allevatori per fare il punto sulla Peste Suina Africana (PSA): la provincia di Lodi è la quarta per numero di capi in Lombardia, dove si concentra il 53% dei suini allevati in Italia.
PSA, il punto: un incontro con gli allevatori
Peste suina, a che punto siamo? Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza organizza un incontro informativo e di aggiornamento sull’epidemia che negli allevamenti lombardi ha portato all’abbattimento di 46.500 suini, per presenza di focolai o depopolamento preventivo.
Giovedì 9 novembre 2023, alle 14.30, nella sede milanese di Confagricoltura, in via Forlanini, tracceranno il bilancio della situazione alcune dei massimi esperti a livello nazionale dell’organizzazione agricola: il presidente nazionale della Federazione di prodotto Allevamenti suini, Rudy Milani, affiancato dal presidente lombardo Davide Berta e dal presidente della sezione interprovinciale Pierluigi Madonini. Marco Farioli, dirigente dell’Unità organizzativa di Veterinaria di Regione Lombardia sarà presente per gli approfondimento normativi sugli aspetti sanitari e di prevenzione.
165 allevamenti nel Lodigiano
Sono oltre 270 gli allevamenti distribuiti tra Milano, Lodi e Monza Brianza, per quasi 450.000 capi, di cui la quota preponderante nel Lodigiano, con 165 stabilimenti e 374.500 animali. A Milano si contano 91 stabilimenti e 71.385 suini, a Monza Brianza 18 allevamenti per 3092 animali. La provincia di Lodi si posiziona per numero di capi al quarto posto (dopo Brescia, Mantova e Cremona) in Lombardia dove si concentra il 53% dei suini allevati in Italia.
I dati scattano una fotografia inequivocabile dell’importanza della filiera territoriale, protagonista nella produzione di salumi tra cui il prosciutto di Parma e di San Daniele che portano valore al marchio “Made in Italy” e sono apprezzati in tutto il mondo.
La situazione dei focolai in Lombardia
La situazione negli allevamenti suini è rimasta stabile per circa un mese, con l'ultimo dei nove focolai, tutti registrati in provincia di Pavia, verificatosi lo scorso 28 settembre.
Nei luoghi colpiti dai focolai, come già detto, sono stati abbattuti circa 46.500 suini, compresi quelli preventivamente depopolati. In un periodo di circa 2 mesi, sono stati effettuati controlli su 1.566 allevamenti in tutta la Regione Lombardia, con 9.745 ispezioni e 9.040 analisi.
Nonostante la situazione favorevole, l'attenzione rimane alta, con 24 casi sospetti segnalati dagli allevatori, ma successivamente non confermati dalle analisi diagnostiche.
"Allentare misure di restrizione"
L'assessore all'Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, ha commentato:
"Visto il favorevole quadro epidemiologico negli allevamenti è adesso necessario allentare le misure di restrizione che hanno certamente aiutato a gestire il rischio di diffusione, ma che oggi impediscono agli allevatori di movimentare quasi 40.000 animali a fine ciclo.
Grazie all'impegno e alla collaborazione di tutta la filiera, sono stati individuati macelli e centri di lavorazione delle carni che dovrebbero garantire lo sblocco della situazione, a partire dalle situazioni più critiche e con protocolli per gestire le operazioni in piena sicurezza sanitaria".
"Doveroso aggiornare gli allevatori"
"Siamo rassicurati dalle parole dell’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, sul quadro epidemiologico, favorevole e stabile negli allevamenti da circa un mese. Il nostro livello di guardia rimane altissimo, soprattutto alla luce dei recenti ritrovamenti di carcasse di cinghiali, positive alla PSA, nel parco del Ticino, che presuppongono l’inclusione di alcuni comuni del Milanese tra le zone infette", dichiara il presidente di Confagricoltura Mi LO MB, Francesco Pacchiarini.
"Il nuovo contesto epidemiologico ci tocca da vicino e riteniamo doveroso aggiornare gli allevatori, da qui la decisione di richiedere nella nostra sede la presenza figure di spicco del settore, per fare chiarezza sulle notizie circolate e sulle disposizioni che entreranno in vigore.
I nostri imprenditori si stanno adeguando, con sforzi e sacrifici, a tutte le prescrizioni di biosicurezza necessarie a contrastare il contagio: a tutti i livelli, dalle istituzioni al comparto, è fondamentale e essere uniti e tempestivi nella difesa della filiera".