Oggi, martedì 1 giugno, sciopero trasporti: TUTTE LE INFO
Agitazione di 8 ore, dalle 9.01 alle 16.59, che interessa il personale mobile che potrà generare ripercussioni sulla circolazione ferroviaria in Lombardia.
Oggi, martedì 1 giugno 2021, dalle 9.01 alle 16.59, alcune sigle sindacali ( Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Fna) hanno indetto uno sciopero che interessa il personale mobile. Possibili cancellazioni o variazioni dei servizi regionali, aeroportuali e suburbani.
Sciopero trasporto locale 1 giugno
Possibili disagi per i passeggeri da Nord a Sud, soprattutto nelle principali città. Anche il Gruppo Ferrovie dello Stato ha annunciato che prenderà parte alla protesta, sospendendo le corse nella giornata di domani, eccetto alcune fasce garantite che variano da Regione a Regione.
Lo sciopero coinvolgerà i mezzi di trasporto pubblico locale (bus, tram, metro etc.). Nel rispetto della legge, comunque, ci saranno delle fasce orarie in cui il servizio – essendo pubblico ed essenziale – verrà garantito. Le compagnie di trasporto e le amministrazioni cittadine stanno comunicando in queste ore (tramite canali web e social) le modalità di adesione alla protesta e gli orari di sospensione delle corse. Per maggiori dettagli, dunque, si invita a consultare i siti internet o le pagine Facebook e Twitter ufficiali delle aziende di riferimento.
Le ragioni dello sciopero
I motivi dello sciopero vengono ulteriormente chiariti dai sindacati aderenti:
“Governo Regioni, Anci in rappresentanza dei Comuni e Upi delle Province hanno avviato la discussione sul trasporto pubblico locale in vista della riapertura delle scuole a settembre. Sicuramente è una scelta giusta e tempestiva in quanto la stiamo chiedendo da aprile 2020. Riteniamo però che escludere i rappresentanti dei lavoratori dal confronto sia un errore. Governo, Regioni ed enti locali devono sapere che, nonostante alle aziende siano arrivati i previsti contributi pubblici economici, gli autoferrotranvieri aspettano il rinnovo del contratto, scaduto il 31 dicembre 2017. Tale situazione è inaccettabile oltre che ingiustificabile”.
E ancora
“Questa situazione dimostra che non è più rinviabile una riforma del settore, che favorisca le aggregazioni delle oltre 900 aziende esistenti per uno sviluppo del settore che elimini diseconomie, inefficienze, sprechi, oltre che una bassa qualità del servizio”.