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Mega impianto agrivoltaico tra le province di Lodi e Pavia, forti perplessità dei Comuni coinvolti

Il maxi-impianto è suddiviso in quattro grandi campi, due dei quali si trovano a Graffignana

Mega impianto agrivoltaico tra le province di Lodi e Pavia, forti perplessità dei Comuni coinvolti

Solo a Graffignana l’intervento interessa circa 35 ettari di superficie catastale, di cui 30 ettari verrebbero recintati.

Mega impianto agrivoltaico tra Lodi e Pavia

Un mare di pannelli solari che si intreccia con i campi coltivati della Bassa lombarda. È questo lo scenario che potrebbe presto prendere forma tra Lodigiano e Pavese dove avanza il progetto di uno dei più grandi impianti agrivoltaici del territorio, capace di superare i 70 megawatt di potenza installata e di estendersi su oltre 140 ettari complessivi.

Il maxi-impianto è suddiviso in quattro grandi campi: uno a Santa Cristina e uno a Miradolo Terme, nel Pavese, e due nel territorio di Graffignana, in provincia di Lodi, rispettivamente dietro cascina Porchirola e al limite del confine territoriale in prossimità di cascina Befluggito, vicino a Sant’Angelo Lodigiano.

Solo a Graffignana l’intervento interessa circa 35 ettari di superficie catastale, di cui 30 ettari verrebbero recintati.

Forti perplessità dei Comuni coinvolti

I terreni coinvolti appartengono all’azienda agricola Saronio che li ha affidati alla società Aukera Italy 5 srl di Milano per la realizzazione dell’impianto. La proposta, già presentata la scorsa estate a Regione Lombardia, era stata inizialmente archiviata per un difetto di competenza: l’istruttoria, infatti, spettava alla Provincia in cui ricade la maggiore estensione dell’opera.

Da qui il passaggio di consegne alla Provincia di Pavia, che oggi guida il procedimento. Il progetto è entrato nella delicata fase di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (Via). Aukera Italy 5 ha chiesto il rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (Paur), una procedura che accorpa tutte le autorizzazioni necessarie e che, al termine, consente il rilascio diretto del permesso di costruire.

Secondo il proponente, il cantiere potrebbe essere completato in circa 15 mesi.

Preoccupazione a Graffignana

Se sul piano energetico l’impianto promette di produrre circa 70 megawatt di energia elettrica, mantenendo al contempo la possibilità di coltivare i terreni sottostanti, sul fronte politico e territoriale le reazioni sono tutt’altro che unanimi. I Comuni interessati hanno già espresso forti perplessità, soprattutto per l’impatto sul paesaggio agricolo.

A Graffignana il consiglio comunale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che esprime preoccupazione e criticità rispetto all’intervento. Nel Pavese, invece, l’impianto agrivoltaico si estenderebbe su circa 147 ettari – una superficie paragonabile a quasi 200 campi da calcio – coinvolgendo i Comuni di Santa Cristina, Miradolo Terme e Chignolo.

L’area include campi vicini alla ferrovia, nella zona di Cascina Pistoia.

In preparazione una mozione condivisa

Il progetto, ora sui tavoli della Provincia, tocca anche i territori di San Colombano al Lambro, nel Milanese, ampliando ulteriormente il fronte delle amministrazioni coinvolte. Proprio in questi giorni diversi Comuni della Bassa stanno preparando una mozione condivisa da portare in approvazione nei rispettivi consigli comunali.

Mentre l’iter autorizzativo prosegue e la Valutazione di Impatto Ambientale entra nel vivo, il maxi-impianto agrivoltaico si conferma come uno dei casi più emblematici del difficile equilibrio tra transizione energetica, tutela del paesaggio e identità agricola di un territorio che da sempre vive di campi e cascine.