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Liste d'attesa cardiologia, Asst Lodi triplica le sedute ambulatoriali

ASST di Lodi sta rispondendo concretamente alla domanda di prestazioni cliniche e strumentali ambulatoriali della popolazione del Lodigiano.

Liste d'attesa cardiologia, Asst Lodi triplica le sedute ambulatoriali
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Liste d’attesa Cardiologia: a giugno triplicate le sedute ambulatoriali per ecocardiogramma e prove da
sforzo.

Asst Lodi in campo per riallinearsi con le visite in arretrato

L’ASST di Lodi sta rispondendo concretamente alla domanda di prestazioni cliniche e strumentali ambulatoriali della popolazione del Lodigiano: da gennaio ad aprile 2021 sono stati eseguiti oltre 1.500 ecocardiogrammi in uno scenario in cui l’impegno imprescindibile dell’Azienda continuava a essere l’assistenza ai pazienti COVID. Già avviate le procedure di assunzione di nuovi specialisti per la Cardiologia, mentre sono in fase di sviluppo programmi di cooperazione e confronto con le altre specialità ospedaliere e con la Medicina del Territorio per un’azione congiunta

Alcuni articoli apparsi in questi giorni sulla stampa locale richiamano l’attenzione sul tema delle liste di attesa per le prestazioni ambulatoriali cardiologiche e sul mancato impiego di personale infermieristico come Cardiac Sonographer all’interno dell’ASST di Lodi.

Gli scenari descritti non aiutano a comprendere gli effetti generati dalla crisi pandemica e le possibili soluzioni già individuate dalla Direzione Strategica e dalla Direzione della Cardiologia per far fronte alle problematiche critiche emerse nell’ultimo anno.

Il problema degli ecocardiogrammi

Per quanto riguarda l’ecocardiogramma, è opportuno intanto distinguere tre tipologie di lista di attesa: quella generata dalla pandemia, dovuta alla necessità di indirizzare l’operato di ampia parte dei cardiologi, come degli altri specialisti, sul fronte della cura dei pazienti COVID; quella delle richieste che si generano attualmente, con la ripresa a pieno regime dell’attività clinica; quella dedicata ai pazienti oncologici, che necessitano periodicamente di questo esame per poter ricevere le loro cure. A queste si deve aggiungere la grande mole di ecocardiogrammi per i pazienti ricoverati nei presidi ospedalieri della ASST e per coloro che effettuano prericovero per interventi chirurgici (che hanno un accesso diretto alla prestazione).

I numeri

I numeri degli ecocardiogrammi effettuati nel primo quadrimestre dell’anno dai cardiologi di Lodi, contestualmente impegnati nelle aree di assistenza ai pazienti COVID, restituiscono solo in parte la dimensione del fenomeno. In particolare, da gennaio ad aprile 2021, sono stati eseguiti:
800 ecocardiogrammi per esterni (in media 200 al mese)
270 prove da sforzo per esterni (in media 67 al mese)
460 ecocardiogrammi per pazienti ricoverati nel solo presidio di Lodi (in media 115 al mese).
In totale sono stati effettuati oltre 1.500 ecocardiogrammi in quattro mesi in uno scenario in cui l’impegno imprescindibile dell’Azienda continuava ad essere l’assistenza ai pazienti COVID.

«Nonostante questi numeri le prenotazioni per ecocardiogramma sono attualmente sature fino ai primi mesi del 2022 e si devono parallelamente recuperare ancora oltre 500 ecocardiogrammi sospesi per la pandemia», chiarisce Pietro Mazzarotto, direttore del Dipartimento di Cardiologia ed Emodinamica. «Il fatto per cui alcuni nostri concittadini possano essere indirizzati ad altri centri, così come utenti di altre
provincie possano afferire ai nostri ambulatori, è da vedere come un’opportunità e non come un disservizio: come è noto, infatti, il sistema di prenotazione di queste prestazioni è centralizzato a livello regionale».

Il mancato utilizzo di risorse

Quanto alle polemiche innescate dal presunto mancato utilizzo di risorse interne come i Cardiac Sonographer, Mazzarotto sottolinea: «Per informare in modo adeguato la comunità e gli utenti dei nostri servizi su un problema così serio è opportuno sgombrare il campo dal dubbio che si abbiano a disposizione risorse tanto rilevanti, quali i Cardiac Sonographer, che non si intende o non si è in grado di utilizzare».

Gli infermieri che hanno acquisito il Master di Cardiac Sonographer devono, infatti, iniziare la seconda fase del proprio percorso formativo che prevede un affiancamento di almeno quattro mesi per diventare autonomi nell’esecuzione di ecocardiogrammi di base. Solo al termine di questo training potranno farsi adeguatamente carico del paziente con la sola supervisione del medico specialista. Per questa ragione i Sonographer, descritti dalla stampa locale come una risorsa inutilizzata e inattiva, sono invece figure professionali che necessitano di un ulteriore rilevante investimento di risorse per diventare attivi e che
sono attualmente impegnate a tempo pieno in altre attività cruciali di alta specializzazione della Cardiologia. La Dirigenza Infermieristica, unitamente alla Direzione Strategica della ASST e alla direzione della Cardiologia, sta lavorando attivamente per avviare questa seconda fase del training e portare a compimento un percorso formativo interrotto dalla pandemia.

Le azioni avviate da Asst Lodi

Infine, ecco le azioni già avviate dall’ASST di Lodi per rispondere concretamente alla domanda di prestazioni cliniche e strumentali ambulatoriali della popolazione del Lodigiano:
 con l’allentamento della pressione COVID sono state triplicate nel mese in corso le sedute ambulatoriali per ecocardiogramma e prove da sforzo per esterni nei presidi di Lodi e Codogno;
 in un contesto generale a tutti noto, in cui la disponibilità di giovani medici aspiranti a un impiego ospedaliero è un problema critico, la Direzione della ASST sta portando a termine in questi giorni le procedure di assunzione di nuovi specialisti per la Cardiologia;
 la Direzione della ASST sta portando a termine la procedura di attivazione dell’istituto contrattuale a mezzo del quale sostanzialmente si chiede al personale medico della Cardiologia di effettuare prestazioni ambulatoriali cliniche e strumentali aggiuntive oltre l’orario di servizio, in una sorta di regime straordinario dedicato specificamente all’abbattimento delle liste di attesa;
 la direzione della Cardiologia, in accordo con le raccomandazioni emanate dagli organi competenti regionali, sta sviluppando programmi di cooperazione e confronto con le altre specialità ospedaliere e con la Medicina del Territorio per un’azione congiunta sulla gestione delle priorità cliniche e dell’appropriatezza delle richieste, poiché ogni sforzo rischia di essere insufficiente se non si agisce anche sul versante della domanda di prestazioni.

«Il problema delle liste d’attesa è uno dei tanti prezzi che la crisi pandemica sta facendo pagare in tutto il Paese agli utenti dei servizi sanitari», conclude Salvatore Gioia, Direttore Generale dell’ASST di Lodi. «La Cardiologia e l’Emodinamica della ASST di Lodi, di concerto con la Direzione Strategica e i vertici della Direzione del Comparto, stanno gestendo questa problematica in modo rapido e progressivo parallelamente all’allentamento della pressione pandemica, tenendo ben presente che la missione prioritaria per i pazienti cardiologici è duplice: garantire al meglio possibile le prestazioni ambulatoriali e assicurare le condizioni ottimali per la cura delle cardiopatie acute tempo-dipendenti, un altro grande fronte di impegno determinato dalla crisi sanitaria in corso».

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