La raspadura del Caseificio Zucchelli di Orio Litta a "Che tempo che fa" con Fazio e Littizzetto
I raschiatori Angelo Colombo e Stefano Grioni si sono prestati alla gag di Luciana
Davanti alla tv in quel momento c'erano moltissimi spettatori, la trasmissione ha raggiunto infatti 1.770.000 spettatori.
Il formaggio lodigiano a "Che tempo che fa"
Un pezzo di tradizione lodigiana approda in tv tra risate, sapori e una divertente citazione cinematografica. Una serata speciale per la provincia di Lodi quella di domenica 17 novembre 2024 quando la raspadura del formaggio lodigiano ha trovato spazio sul palco televisivo di "Che tempo che fa" in onda sul Nove con Fabio Fazio e Luciana Littizzetto.
I raschiatori Angelo Colombo e Stefano Grioni del Caseificio Zucchelli di Orio Litta hanno portato in diretta nazionale l’arte del raschiare il formaggio regalando un momento di simpatia e gusto. L’idea di portare la raspadura in trasmissione è nata dalla curiosità di Luciana Littizzetto che aveva letto un articolo sul “Corriere della Sera” dedicato a questa specialità lodigiana.
La divertente gag con Luciana Littizzetto
Così Colombo e Grioni si sono presentati in studio prestandosi alla gag di Luciana. Dopo aver spiegato come si ottengono le morbide sfoglie di formaggio dal “Tipico Lodigiano Zucchelli”, Colombo si è trovato al centro di una divertente parodia orchestrata da Littizzetto.
Sulle note del celebre tema del film Ghost e con tanto di mani in pasta (o meglio, in formaggio), Luciana ha tagliato il formaggio aiutata dall'esperto imitando la famosa scena del vaso. Al termine del siparietto, Fabio e Luciana hanno assaggiato il formaggio. Un momento che ha dato lustro non solo al Caseificio Zucchelli, ma all’intera tradizione casearia lodigiana.
Il momento Ghost in un ironico post condiviso sui profili social del programma:
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Davanti alla tv in quel momento c'erano moltissimi spettatori. "Che tempo che fa" ha raggiunto infatti 1.770.000 spettatori nella prima parte (8.2% di share) e 1.011.000 nella seconda (8.9%). Numeri che, insieme al calore del pubblico, consacrano questa partecipazione come un trionfo per la cultura e i sapori lodigiani.