Il ritorno dei medici no vax, a Lodi sono dieci gli operatori sanitari reintegrati
Il governo ha scelto di reintegrare gli operatori non vaccinati per risolvere il problema della carenza di medici sollevando molte polemiche
Dottori, infermieri e medici di famiglia no vax sono tornati al loro lavoro ma secondo diversi esperti non è certo la soluzione alla carenza di personale.
Carenza di personale
Tra le prime decisioni prese, il governo Meloni ha anticipato la scadenza dell'obbligo vaccinale prevista per la fine dell'anno e sono tornati al lavoro dopo un anno tutti quegli operatori sanitari che avevano deciso di non vaccinarsi contro il covid. La scelte del nuovo esecutivo ha destato molte perplessità, la motivazione è quella della carenza di personale.
Ma questo movente non trova l'appoggio di molte istituzioni. Il presidente della federazione nazionale degli ordini dei medici e degli odontoiatri Filippo Anelli ha dichiarato che i medici tornati in corsia sono meno di mille e la carenza è di 20mila colleghi. Di conseguenza i reintegri non risolvono di certo il problema. Anche il presidente dell’ordine di Lodi Massimo Vajani si è definito d’accordo con l'opinione di Anelli.
Vajani ha ribadito quanto sia importante la vaccinazione per le persone che operano in sanità. A Lodi gli operatori no vax reintegrati sarebbero circa 10 e tra di loro il medico che lavora in ospedale è solo uno. Poi due infermieri e un medico di base mentre tutti gli altri sono operatori socio sanitari. Dai risultati emerge che nessuno di loro lavora a stretto contatto con i malati nei reparti.
Obbligo di green pass per i visitatori
Il direttore sanitario dell’Asst di Lodi Paolo Bernocchi ha dichiarato che come tutte le stagioni invernali, l'afflusso di pazienti in pronto soccorso è consistente. Se i medici non vaccinati sono tornati in corsia, lo stesso trattamento non riguarda i parenti dei pazienti.
Per andare a visitare parenti e amici che magari sono ricoverati in ospedale è necessario esibire il green pass, quello della quarta dose. Di conseguenza chi ha il pass scaduto perché si è fermato alla terza non potrà andare a trovare i pazienti fino alla fine dell'anno.