Giornata Mondiale senza Tabacco: in quasi 20 anni oltre 600 persone seguite dal Centro Antifumo di Lodi
Un approccio multidisciplinare, il ruolo dei medici di base e delle aziende locali, e un’attenzione crescente tra donne e over 70

Giornata Mondiale senza Tabacco: in quasi 20 anni oltre 600 persone seguite dal Centro Antifumo di Lodi. Un approccio multidisciplinare, il ruolo dei medici di base e delle aziende locali, e un’attenzione crescente tra donne e over 70: così l’ASST di Lodi promuove la salute e aiuta a dire addio al tabacco
Giornata Mondiale Senza Tabacco
Dal 2006 ad oggi, 621 persone hanno intrapreso un percorso terapeutico per dire basta alle sigarette presso il Centro Antifumo dell’ASST di Lodi, di cui 316 uomini e 305 donne. La sostanziale parità tra i sessi indica un analogo livello di consapevolezza sulla salute e sull'importanza di smettere di fumare.
Inizialmente gli accessi avvenivano in prevalenza su base volontaria, mentre negli ultimi anni si è registrato un crescente coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale e dei servizi specialistici, in particolare la Pneumologia.
I numeri di Asst Lodi
Nel periodo 2006–2024 si sono registrate complessivamente 919 prese in carico (485 maschi e 434 femmine), dato che comprende sia nuovi accessi sia rientri in trattamento dovuti a ricadute. L’andamento temporale mostra una crescita nel biennio 2010-2011, un calo tra il 2012 e il 2017, un nuovo incremento nel 2018 e una successiva flessione fino al 2021. Dal 2022 si osserva una ripresa con trend in crescita. Se nei primi anni gli accessi erano principalmente maschili, a partire dal 2021 si evidenzia un aumento significativo delle prese in carico femminili.
Per quanto riguarda la distribuzione per età, la fascia più rappresentata è quella degli over 70, seguita dai gruppi 60-64 e 65-69 anni. Le fasce più giovani (20-24 e 25-29 anni) risultano le meno rappresentate, suggerendo una maggiore consapevolezza tra i soggetti più anziani circa i danni del fumo.
Infine, l’analisi incrociata tra genere ed età evidenzia una maggiore consapevolezza delle donne più giovani rispetto ai coetanei maschi, mentre gli uomini risultano predominanti nella fascia over 70, e le donne nella classe 65-69 anni.
“Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ricevere la consulenza approfondita di un medico aumenta di molto (84%) le probabilità di riuscire a fare a meno del tabacco – sottolinea la dottoressa Concettina Varango, responsabile del Centro Antifumo e direttore del Servizio Dipendenze dell’ASST di Lodi -.
In Italia sono circa 6,3 milioni le persone che hanno smesso di fumare ed è senz’altro vero che molti di loro hanno smesso senza supporti né terapie. Ma non bisogna dimenticare l’ampia fetta di fumatori che invece non ce la fa e che probabilmente ha bisogno di un supporto adeguato. Provare a smettere di fumare determina l'insorgere di sintomi di astinenza, quali insonnia, irritabilità, ansia, cefalea con conseguente rischio di ricaduta nella dipendenza. Ecco perché rivolgersi a strutture specializzate nella gestione di questa problematica è così importante.
Il Centro Antifumo è fondamentale per la salute del territorio perché aiuta le persone a smettere di fumare, riducendo così il rischio di malattie legate al tabacco come problemi cardio-respiratori e tumori. Inoltre, il Centro Antifumo contribuisce a creare un ambiente più sano per tutti, diminuendo l'inquinamento dell'aria e migliorando la qualità della vita della nostra comunità”.
Come accedere
Il Centro Antifumo della ASST di Lodi è parte integrante della Rete dei Centri Antifumo dell’Istituto Superiore di Sanità dal 2006. È situato presso il Padiglione Tansini dell’Ospedale Vecchio di Lodi ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 16.00.
L’accesso è diretto, senza necessità di prescrizione medica, ed è previsto solo il pagamento del ticket. Il Centro si rivolge sia i singoli cittadini sia alle aziende del territorio che intendono promuovere tra i dipendenti l’importanza del divieto di fumo nei luoghi di lavoro: tra queste, vale la pena ricordare i progetti realizzati per l’Unilever di Casalpusterlengo, la Galbani di Corteolona e la Centrale termoelettrica di Tavazzano e Montanaso.
Coordinato dalla dottoressa Varango, il Centro adotta un approccio multi-disciplinare integrato: durante il primo incontro viene effettuata una valutazione clinica per determinare il livello di dipendenza da nicotina del soggetto e individuare il percorso terapeutico più appropriato. Il trattamento può includere terapia farmacologica, auricoloterapia ed interventi di counseling, eventualmente affiancati da supporto psicologico, se necessario.
Il ruolo del WHP
L’attività di sensibilizzazione contro i danni del fumo coinvolge anche i dipendenti dell’ASST di Lodi. Nell’ambito delle azioni coordinate dal WHP Aziendale (Promozione della Salute nei Luoghi di Lavoro), la cui referente è Barbara Grecchi, dal 2013 sono state promosse numerose iniziative con l’obiettivo di raggiungere una “Azienda libera dal fumo”, tra cui la costituzione di un gruppo di lavoro aziendale e un programma di formazione interna orientato a tutti i dipendenti e ai neoassunti.