Emergenza cinghiali e peste suina: tra Lodi, Milano e Monza abbattuti (solo) 372 animali in un anno
Un dato che rappresenta solo il 2% dei 18mila abbattimenti avvenuti in tutta la Lombardia l'anno scorso

Peste suina, Coldiretti scrive alle Province: “Contenimento dei cinghiali ancora troppo lento”. Tra Milano, Lodi e Monza abbattuti 372 animali in un anno.
Emergenza cinghiali e peste suina
La presenza incontrollata di cinghiali sul territorio lombardo continua a destare allarme. Nel 2024, sono stati conferiti 372 esemplari tra abbattuti e trovati morti nelle province di Milano, Lodi e Monza Brianza, un dato che rappresenta solo il 2% dei 18mila abbattimenti avvenuti in tutta la Lombardia l'anno scorso. A lanciare l’allarme è Coldiretti interprovinciale, che denuncia una situazione ancora lontana dall’essere sotto controllo, soprattutto alla luce dell’emergenza legata alla peste suina africana (PSA).
La lettera
Coldiretti ha inviato una lettera ai prefetti, ai presidenti delle province, ai direttori degli enti parco e ai comandanti delle polizie provinciali per sollecitare misure più efficaci nel contenimento della fauna selvatica.
“Vogliamo capire se si stia facendo tutto il possibile per limitare la proliferazione dei cinghiali e, di conseguenza, il rischio di diffusione della PSA”, sottolinea l’organizzazione agricola.
I numeri dell'emergenza
Dall’agosto 2024, numerosi casi di positività al virus della PSA sono stati rilevati tra i cinghiali selvatici, con un impatto devastante anche sugli allevamenti suinicoli. Solo nelle province di Pavia, Milano e Lodi si sono registrati 30 focolai, con oltre 100mila suini morti o abbattuti per contenere la malattia.
Misure di biosicurezza negli allevamenti, ma il rischio resta alto
Gli allevamenti suinicoli hanno adottato protocolli di biosicurezza rafforzata, riuscendo a evitare nuovi focolai negli ultimi quattro mesi. Tuttavia, il problema principale resta la popolazione selvatica. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna continua a segnalare quasi quotidianamente il ritrovamento di carcasse infette, evidenziando la necessità di misure più incisive.
Un settore a rischio
Secondo i dati dell’Anagrafe zootecnica nazionale, nelle province di Milano, Lodi e Monza Brianza sono attivi 465 allevamenti con oltre 370mila suini, un comparto che rischia di subire gravi perdite se la situazione non verrà gestita con maggiore tempestività.
Coldiretti chiede quindi risposte rapide e concrete per tutelare le aziende agricole, la sicurezza stradale e la salute pubblica, sottolineando l’urgenza di un piano di contenimento efficace per evitare il collasso del settore suinicolo lombardo.