Contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico: a Lodi due nuovi Sportelli (in ospedale e on line)
Da inizio 2022 sono stati assistiti 47 soggetti, mentre attualmente gli utenti presi in carico sono 36.
Contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico: due nuovi Sportelli (in ospedale e on line) e un evento teatrale di sensibilizzazione in scena il prossimo 16 giugno
Due sportelli per contrastare il Gioco d'Azzardo Patologico
Nell’ambito dell’attuazione del Piano Locale per il contrasto del Gioco d’Azzardo Patologico (GAP), l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Lodi ha attivato due nuovi Sportelli rivolti ai giocatori e ai loro familiari a cui si può accedere liberamente, gratuitamente e in anonimato per avere un primo contatto e un confronto con i professionisti del Servizio Dipendenze.
Lo Sportello “fisico” è collocato al piano rialzato dell’Ospedale Maggiore di Lodi (Spazio A) ed è aperto il Martedì e il Giovedì dalle 14 alle 16 e il Venerdì dalle 14 alle 17. L’accesso è libero, senza appuntamento. Gli operatori sono contattabili, negli stessi giorni e orari, anche telefonicamente al numero 0371.376231.
Lo Sportello Online è operativo all’interno del sito www.dipendenze.lodi.it, per permettere alle persone che stanno vivendo una situazione di disagio legata al gioco d’azzardo di parlare con i nostri operatori anche via chat o via e-mail. È possibile chiamare o scrivere un messaggio su WhatsApp (tel. 333.4915079) il Lunedì e il Mercoledì dalle 20.30 alle 22.30; oppure si può mandare una e-mail a sportellogioco@asst-lodi.it.
«Con la Delibera n. 52 del 3 Febbraio 2022 è stata approvata la convenzione tra ATS Città Metropolitana di Milano e l’ASST di Lodi per l’attuazione della terza annualità del Piano Locale finalizzato al contrasto del gioco d’azzardo patologico. Tra i sottobiettivi del Piano vi è proprio quello di “Rafforzare il collegamento tra polo ospedaliero e polo territoriale per diffondere la consapevolezza del GAP come patologia curabile” attraverso l’apertura di specifici sportelli rivolti ai giocatori e loro familiari», spiega Concettina Varango, Direttrice del Servizio Dipendenze dell’ASST di Lodi.
Per diffondere la cultura del GAP come patologia prevenibile e curabile nei Servizi di cura delle dipendenze, le nuove attività presenti sul territorio saranno promosse attraverso una campagna di comunicazione che prevede – oltre alla stampa e alla diffusione di cartoline e materiale informativo ad hoc - l’organizzazione di un evento teatrale realizzato grazie alla collaborazione della Scuola d’Arte, Spettacolo e Cultura “Il Ramo” di Lodi. La compagnia teatrale darà corpo e voce alle testimonianze di giocatori d’azzardo attraverso una serie di performance che andranno in scena giovedì 16 giugno nell’atrio dell’Ospedale Maggiore di Lodi.
Il fenomeno in cifre
A partire dal 2020 si è registrato un decremento dell’utenza con problematiche connesse al Gioco d’Azzardo Patologico che si rivolge al Servizio Dipendenze dell’ASST di Lodi: si è passati da una media annuale pre-Covid di 90 persone prese in carico, a 71 nel 2020 e a 50 nel 2021. Da inizio 2022 sono stati assistiti 47 soggetti, mentre attualmente gli utenti presi in carico sono 36.
«Gli accessi al Servizio non rispecchiano quantitativamente l'entità del problema sul territorio, sono però indicativi qualitativamente della complessità del fenomeno. Le analisi statistiche confermano, infatti, proprio in questi anni una impennata della dipendenza da giochi on line. I pochi accessi si possono spiegare con la difficoltà del giocatore nel chiedere aiuto e soprattutto nel rivolgersi al SERD, conosciuto sul territorio come un servizio dedicato “solo” alle tossicodipendenze.
Anche la pandemia, e la paura di contrarre l’infezione presso le strutture socio-sanitarie, ha contribuito a frenare gli accessi al Servizio. I nuovi sportelli dedicati al gioco d'azzardo sono stati progettati e aperti proprio per cercare di raggiungere il maggior numero possibile di persone, rendendo l'accesso e la richiesta d'aiuto più semplice e differenziata in modo che ognuno possa scegliere la modalità che ritiene migliore», conclude la dottoressa Varango.