ATTUALITA'

Consultori in crescita, una rete che ascolta: servizi potenziati nel Lodigiano

Equipe tutta al femminile, accesso diretto e gratuito, supporto alla maternità, all’adolescenza e alla famiglia

Consultori in crescita, una rete che ascolta: servizi potenziati nel Lodigiano
Pubblicato:

Nel 2024, i consultori dell’ASST di Lodi – attivi a Lodi, Sant’Angelo e Codogno – hanno registrato un’attività intensa e diversificata. I servizi offerti spaziano dall’assistenza ostetrica e psicologica al supporto per adolescenti, famiglie e donne in gravidanza. Tutto in accesso diretto e gratuito, garantito da un’équipe interamente femminile.

Una rete territoriale tutta al femminile

I consultori familiari nascono in Italia alla fine di luglio 1975, con una legge che ne sancisce l’istituzione. Da allora, anche nel Lodigiano, il loro ruolo si è rafforzato, soprattutto sul versante ostetrico, ma anche in ambito psicologico e sociale.

Nel territorio dell’ASST di Lodi, i consultori sono presenti in tre sedi: Lodi, Sant’Angelo Lodigiano e Codogno. “Vi operano più professionisti: tutte donne – ricorda Laura Cuzzani, direttrice del servizio –. Troviamo psicologhe, assistenti sociali, educatrici, mediatrici familiari, puericultrici, ostetriche, ginecologhe, infermiere”.

I numeri del 2024

Nel 2024, le tre strutture hanno seguito 2.537 utenti: 2.298 donne e 239 uomini. Le prestazioni totali erogate sono state 10.756.

Il 60% delle donne in gravidanza seguite è di origine straniera, in prevalenza africana, araba e indo-orientale. È attivo anche lo screening per il tumore della cervice uterina: nel 2024 hanno aderito 5.911 donne.

Accesso diretto

Il servizio è ad accesso diretto: non serve la richiesta del medico di base. Le prestazioni si svolgono su appuntamento e non prevedono ticket, nemmeno quelle ginecologiche.

Il Consultorio si rivolge alla famiglia – osserva la responsabile del servizio, affiancata dalla coordinatrice Mariagrazia Viganò –. Tra le attività ci sono il sostegno al periodo preconcezionale, alla gravidanza, al parto e al puerperio; la consulenza genitoriale e familiare; la presa in carico del bisogno psico-sociale”.

Bambini e separazioni

Tra le iniziative attive ci sono i Gruppi di Parola, rivolti a bambini tra i 6 e i 12 anni i cui genitori sono separati o divorziati.

"Con il loro consenso, in un ambiente accogliente – spiega Laura Cuzzani – i bambini, durante attività di gruppo guidate dagli operatori, esprimono liberamente emozioni, paure e pensieri attraverso parole, disegni, giochi di ruolo, scrittura. Trovano così una rete di scambio e sostegno tra pari."

Maternità in adolescenza

Tra i servizi più mirati c’è il supporto alla maternità in adolescenza, la prevenzione della depressione perinatale e l’home visiting. Quest’ultimo è rivolto alle donne residenti nel territorio ASST che hanno partorito all’Ospedale Maggiore e ai neonati (nel 2024 sono stati 1.041, 14 in più rispetto all’anno precedente).

Durante il home visiting, l’équipe sanitaria – composta da una ostetrica e da una puericultrice o infermiera del consultorio – effettua visite domiciliari per monitorare la crescita del bambino, il corretto allattamento e il benessere della madre.

Rete integrata con ospedali e comunità

Il consultorio è integrato con il polo ospedaliero, in particolare con il Dipartimento Materno Infantile e con quello di Salute Mentale.

Fondamentale il collegamento con le Case di Comunità, dove sono ospitati i servizi di Sant’Angelo e Codogno, e il rapporto con i PUA (Punti Unici di Accoglienza), la psicologia delle cure primarie, l’infermiere di Comunità. Tra le attività, anche il Centro Adozioni e il sostegno alle donne vittime di violenza.

Spazio adolescenti

Il consultorio non si occupa solo di gravidanza e post partum: interviene anche su tutta l’area del disagio relazionale e della conflittualità familiare. A settembre partirà lo spazio adolescenti, ad accesso diretto e senza necessità di accompagnamento da parte dei genitori.

"Da noi – sottolinea la specialista dell’ASST – possono trovare un ascolto immediato e una prima accoglienza: successivamente si potrà condividere con loro il coinvolgimento dei genitori."