Connessi anche dall'ospedale: al Maggiore di Lodi i bimbi malati restano al passo
Polo di Comunità aperto venerdì 13 gennaio 2023 nel reparto di pediatria del Maggiore di Lodi, grazie alla collaborazione tra il progetto Im-Patto Digitale, l’Asst di Lodi e la sezione locale dell’Abio
Due computer portatili per rimanere in contatto con il mondo e con la scuola anche quando la malattia li costringe a rimanere in ospedale. Servirà a questo il Polo di Comunità che è stato aperto venerdì 13 gennaio 2023 nel reparto di pediatria dell’ospedale Maggiore di Lodi, grazie alla collaborazione tra il progetto Im-Patto Digitale, l’Asst di Lodi e la sezione locale dell’Abio.
Connessi anche in ospedale: bimbi malati restino integrati
Il progetto Im-Patto Digitale, coordinato dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi per contrastare il divario digitale e aiutare gli studenti a superare le difficoltà amplificate dall’emergenza Covid, è interamente gratuito per le famiglie ed è stato selezionato e sostenuto con un contributo complessivo di 1 milione di euro da Fondazione Cariplo e dall’Impresa Sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Prevede di mettere a disposizione degli studenti lodigiani circa mille tra pc e tablet nell’arco di tre anni, ma anche di promuovere momenti di formazione personalizzati per aumentare le competenze digitali dei ragazzi e degli adulti e di aprire degli spazi sicuri dove i giovani possano usare i computer: i Poli di comunità.
Nella pediatria del Maggiore
La proposta di creare uno di questi spazi presso la pediatria di Lodi ha suscitato l’interesse di Abio Lodi, che ha coinvolto medici e infermieri del reparto e favorito l’appoggio dell’Asst. Il Polo di comunità sarà un aiuto concreto per i piccoli pazienti e le loro famiglie, perché permetterà loro di seguire le lezioni on line e fare i compiti mentre sono ricoverati, ma favorirà anche attività educative e ricreative.
“Il progetto Im-Patto Digitale è nato durante la fase più buia dell’emergenza pandemica per aiutare bambini e ragazzi esclusi dalla didattica. Abbiamo deciso di attivarci per dare una risposta concreta al bisogno di tante famiglie e di tanti ragazzi del Lodigiano cui mancavano i computer - spiega Mauro Parazzi, Presidente della Fondazione Comunitaria di Lodi, che è capofila del progetto cui aderiscono 12 partner - . Oltre a ciò, abbiamo pensato di creare i poli di comunità, come quello che inauguriamo oggi in pediatria. Si tratta di spazi sicuri dove bambini e ragazzi si possano incontrare e usare Internet insieme, in condizioni di benessere. Im-Patto Digitale ha già creato altri sette Poli di comunità tra Lodi, Codogno, Lavagna di Comazzo e Lodivecchio nella convinzione che siano spazi fondamentali per combattere il divario digitale e anche per trasformare Internet in opportunità di crescita, apprendimento e socializzazione. Luoghi dove poter essere connessi al web senza però pregiudicare i legami di base fondamentali con gli altri ragazzi, la famiglia, i genitori e la comunità”.
“Ringrazio tutti i soggetti coinvolti nel progetto Im-Patto Digitale per l’importante iniziativa destinata ai nostri piccoli pazienti – ha sottolineato il direttore generale Salvatore Gioia - : poter contribuire a rendere connessi i bambini durante la degenza in reparto è fondamentale per non interrompere il loro percorso scolastico, ma anche per favorire occasioni ricreative e di svago. È dimostrato, infatti, che mantenere il più possibile un legame con il proprio ambiente di vita esterno è parte integrante del programma terapeutico e il nuovo polo di comunità non potrà che migliorare la qualità della vita dei piccoli ricoverati, diventando un prezioso alleato per i nostri professionisti impegnati giorno e notte nella loro assistenza”.
La tecnologia ben utilizzata
Usare Internet e la tecnologia, spesso tanto criticati, come strumenti per arrivare ai ragazzi disagiati e alle loro famiglie e offrire loro sostegno e appoggio, all’interno di una rete territoriale nuova, che ascolta i bisogni del Lodigiano e li affronta. È questo l’obiettivo del progetto Im-Patto Digitale.
Il progetto prevede di mettere a disposizione degli studenti lodigiani circa mille tra pc e tablet nell’arco di tre anni, ma anche la connessione Internet per chi ne ha bisogno e momenti di formazione personalizzati per aumentare le competenze digitali dei ragazzi e degli adulti. Per risultare davvero efficace, il progetto ha creato una squadra con 12 realtà lodigiane tra enti pubblici, cooperative e associazioni e ha ottenuto il sostegno dell’Ufficio Scolastico provinciale. Attraverso Im-Patto Digitale sono state attivate su tutto il territorio delle “antenne”, ovvero degli operatori attivi in scuole, parrocchie, centri sociali e istituzioni, che hanno il compito di raccogliere i bisogni delle famiglie e farli pervenire all’equipe che coordina l’iniziativa. Quando si riceve una segnalazione, viene attivata una procedura di contatto diretto con i genitori del ragazzo, al termine della quale lo studente riceve la fornitura in comodato d’uso gratuito di un pc o di un tablet e (se necessario) di una connessione Internet.
Per assicurarsi che non ci siano difficoltà, poi, ogni famiglia destinataria di un computer viene affiancata da un operatore che si preoccupa di organizzare momenti di formazione personalizzati per aumentare le competenze digitali di genitori e ragazzi. Un processo che finisce anche per creare una rete a livello territoriale, che tenga contatti stretti con le famiglie che hanno figli in età scolastica. Il progetto prevede anche di realizzazione di cinquanta laboratori nelle scuole superiori del territorio (Cfp e istituti tecnici) per un totale di mille ore di docenza, che servono ad andare incontro ai bisogni dei ragazzi fragili e ad aiutarli ad acquisire nuove competenze, rafforzando anche la loro autostima.
Infine, sul territorio nasceranno 35 Poli di comunità, dotati di computer e tablet, dove i giovanissimi possano incontrarsi, conoscere le risorse del mondo digitale, riflettere sulle sue sfide e sui suoi rischi, sotto lo sguardo attento di operatori qualificati. Si tratta di luoghi che attivano energie, creano comunità, muovono risorse e creano relazioni, aiutando i ragazzi a incontrarsi e conoscersi. Dopo l’isolamento in cui la pandemia li ha gettati.
Poli di comunità già attivi
Istituto comprensivo Codogno – 1 polo con tre sedi
- Scuola media Ognissanti Codogno
- Scuola primaria San Biagio di Codogno
- Scuola primaria don Milani di Fombio
Campus Friends - Comunità Papa Giovanni, Lavagna di Comazzo
Asp Basso Lodigiano, Strada dei colori, Codogno
Parrocchia San Pietro Apostolo di Lodivecchio - Oratorio San Luigi Lodivecchio
Centro giovanile San Luigi Oratorio Codogno
Centro Innesco, Famiglia Nuova a Lodi
Officine 21 a Lodi, Mosaico.