Cresce anche l’appeal perché sempre più pazienti arrivano da fuori provincia: dal sud Milano, dal piacentino, dal pavese e dal cremonese.
Chirurgia plastica, boom di interventi a Lodi
All’Ospedale Maggiore di Lodi, la Chirurgia Plastica è sempre più un punto di riferimento. Negli ultimi tre anni, l’attività del reparto diretto dal dottor Omar Jaber, 42 anni, ha registrato un incremento costante con risultati che testimoniano una crescita anche di prestigio degli interventi.
Nel 2024 sono stati 726 i pazienti ricoverati (in regime ordinario e in day surgery), 4.771 le prestazioni ambulatoriali e 1.148 gli interventi chirurgici effettuati in sala operatoria, quasi 150 in più rispetto all’anno precedente. E i dati del 2025, già nei primi mesi, indicano un’ulteriore impennata.

Alcune delle operazioni più complesse
Alcuni interventi, negli ultimi anni, hanno portato il nome dell’Ospedale di Lodi sulle pagine della cronaca sanitaria. Due anni fa, l’équipe di Jaber ha operato una giovane donna affetta da gigantomastia severa, una patologia rara che le provocava deformità della colonna vertebrale, forti emicranie e difficoltà motorie. L’intervento di riduzione mammaria, con l’asportazione di una massa di nove chilogrammi, ha restituito alla paziente una qualità di vita normale.
Poco prima era stato il turno di un uomo di Pavia colpito da un elastofibroma gigante, una lesione rara che metteva a rischio l’arto inferiore. Un caso complesso che nessun altro centro ospedaliero, in quel momento, aveva voluto affrontare.
Il primario Jaber: “Siamo una realtà giovane”
“Questi sono esempi che raccontano bene il nostro approccio. Siamo una realtà giovane, ma altamente specializzata, capace di affrontare sia la routine sia le ricostruzioni più complesse con tecniche di trapianto autologo e chirurgia rigenerativa”, spiega il dottor Jaber.
Cresce anche l’appeal perché sempre più pazienti arrivano da fuori provincia – dal sud Milano, dal piacentino, dal pavese e dal cremonese – a conferma della reputazione conquistata sul campo da una squadra che conta quattro giovani chirurghi, oltre al primario.
Le aree di eccellenza
Tra le aree di eccellenza, oltre alla chirurgia ricostruttiva del volto e del collo, spiccano il trattamento del melanoma cutaneo e la chirurgia della mammella, sia estetica sia funzionale.
“Siamo parte integrante della Breast Unit e ci occupiamo della ricostruzione post-mastectomia utilizzando tecniche retro e pre-pettorali protesiche, fondamentali nel percorso di cura delle donne operate di tumore al seno”.
Un altro elemento distintivo è il progetto “Follow Me” che ribalta la tradizionale gestione dei controlli post-operatori. È infatti l’Ospedale a contattare il paziente e programmare automaticamente gli appuntamenti di follow-up previsti dal piano terapeutico. Un sistema che garantisce una presa in carico a 360 gradi, riducendo i tempi di attesa.
L’orgoglio del Direttore dell’ASST di Lodi
La struttura lodigiana ha inoltre siglato una convenzione con la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica dell’Università degli Studi di Milano, diventando sede di formazione per gli specializzandi e di attività di tutoraggio chirurgico. Un riconoscimento importante, come sottolinea Guido Grignaffini, Direttore Generale dell’ASST di Lodi.
“Sono davvero grato a Omar Jaber e al suo team per l’impegno e la qualità del lavoro svolto. La Chirurgia Plastica rappresenta una tessera fondamentale dell’offerta sanitaria dei nostri ospedali, un esempio concreto di competenza e dedizione che rafforza ogni giorno l’attrattività della nostra rete sanitaria”.
