Casa Regina Pacis, cuore accogliente di Lodi nella nuova campagna 8xmille
Donne fragili accolte con dignità e relazioni: la struttura di via San Giacomo diventa simbolo concreto della solidarietà che nasce da una firma

Con l’avvio della nuova campagna 8xmille della Conferenza Episcopale Italiana, Lodi diventa simbolo concreto di un modello di accoglienza attiva e relazionale, attraverso la testimonianza viva della Casa Regina Pacis.
"Casa Regina Pacis"
La struttura, nata nel Giubileo del 2000 e ristrutturata nel 2024 con il contributo dell’8xmille alla Chiesa cattolica, oggi offre sostegno e accompagnamento a donne fragili, spesso in fuga da situazioni difficili.
"Qui, ogni donna accolta trova non solo un tetto e pasti caldi - spiega Luca Servidati, responsabile comunicazione della Caritas Lodi - ma anche un supporto concreto per ricostruire la propria esistenza attraverso percorsi formativi, assistenza psicologica, legale e sanitaria. Grazie alla significativa ristrutturazione, realizzata con il fondamentale contributo dell’8xmille alla Chiesa cattolica, i due piani superiori dell’edificio sono ora interamente dedicati all'accoglienza, con una cucina e un'area comune. Al piano terra, invece, sono stati allestiti locali per riunioni, un ufficio per richiedenti asilo, uno spazio per i volontari e un emporio solidale."
La Casa Regina Pacis, situata in via San Giacomo 15, ospita donne provenienti da Asia, Africa, Europa dell’Est, America Latina e Italia. Offre ospitalità residenziale temporanea, supporto psicologico, percorsi formativi e servizi sanitari. L’inserimento nel territorio è facilitato da una rete composta da educatrici, mediatrici culturali e volontarie.
"Ogni donna che accogliamo porta con sé una storia unica – racconta Chiara Galmozzi, referente della Casa – Molte hanno dovuto lasciare la loro terra, la loro famiglia, affrontare viaggi lunghi e pericolosi. Qui non sono numeri, ma persone con un valore inestimabile, degne di essere ascoltate, accompagnate e sostenute nel riproggettare la propria vita. Le guidiamo per le pratiche burocratiche e per l’assistenza sanitaria. L’ospitalità dura in media due anni e quando escono di solito c’è una buona possibilità di collocazione.

In quest’opera lavorano tre operatrici e un gruppo di una decina di volontarie – aggiunge la referente – che a vario titolo intervengono nella quotidianità. In questi anni sono tantissime le storie che questi muri hanno custodito: decine di vite che qui si sono prima incrociate, poi incontrate, a volte scontrate e infine capite, scoperte, amate. Questo perché Casa Regina Pacis non è solo una casa, ma è uno spazio di scambio tra culture, un momento di dialogo tra religioni e tradizioni differenti." afferma Chiara Galmozzi, referente della struttura.
L'accoglienza
La casa di accoglienza lodigiana è tra i protagonisti della campagna multicanale 2025 dell’8xmille CEI, on air dal 13 aprile. L’iniziativa mira a valorizzare il significato di una firma che si traduce in solidarietà concreta.
"Dietro l’accoglienza femminile di Regina Pacis a Lodi, risplendono i valori più profondi del Vangelo, – conclude Servidati – incarnati in gesti di amore e solidarietà. Questo luogo è molto più di un rifugio temporaneo: è una casa che abbraccia con calore, dove ogni donna è riconosciuta come portatrice di una dignità inviolabile." spiega Luca Servidati, responsabile comunicazione Caritas Lodi.
Le ospiti vengono indirizzate da centri d’asilo, servizi sociali e associazioni locali. Durante l’anno, la casa favorisce anche momenti di convivialità, grazie alla presenza di gruppi giovanili e catechesi. Il tempo medio di permanenza è di circa due anni, al termine del quale molte donne trovano una collocazione stabile.
"Regina Pacis è un luogo dove le ospiti possono finalmente sentirsi libere, accolte, comprese – racconta Magda Emmanuele, operatrice della casa – Far parte di questo progetto mi fa sentire privilegiata perché le persone che incontro ogni giorno mi portano una grande ricchezza.."
Sostegno relazionale
La Chiesa cattolica non si limita all’assistenza, ma promuove un welfare relazionale e territoriale, attivo in Italia e nei Paesi più poveri. Lo ricorda Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio Promozione CEI:
"Firmare per la Chiesa cattolica significa essere parte di un enorme circuito di solidarietà attraverso il quale è possibile portare aiuto a migliaia di persone, sia in Italia che nei Paesi più poveri del mondo. La Chiesa, infatti, è accogliente e aperta a tutti, non solo i credenti, e non lascia indietro nessuno: malati, disoccupati, anziani, giovani, donne sole e famiglie vulnerabili. In una sorta di welfare parallelo che offre però non solo sostegno materiale ma anche relazionale, operando in sinergia con altre realtà del territorio per costruire reti di supporto integrate ed efficaci. Se non ci fosse la Chiesa e il lavoro straordinario svolto dalla macchina del volontariato ci sarebbe un vuoto enorme."
Nel 2024, l’8xmille ha destinato: 275 milioni di euro alla carità, 389 milioni per il sostentamento dei sacerdoti, 246 milioni a culto, pastorale e beni culturali ecclesiastici. Questa è Casa Regina Pacis: un luogo dove la dignità si riscopre, le relazioni si intrecciano, e la solidarietà prende forma. Una firma che, nel concreto, diventa vita.