fino ad aprile

Allarme freddo per i senzatetto a Lodi: aperto un ulteriore ricovero notturno in città

Contributo straordinario di ventimila euro per riaprire per il periodo invernale l’ex macello di via Vecchio Bersaglio e offrire 14 posti letto ai senzatetto lodigiani

Allarme freddo per i senzatetto a Lodi: aperto un ulteriore ricovero notturno in città
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Un contributo straordinario di ventimila euro per riaprire per il periodo invernale l’ex macello di via Vecchio Bersaglio e offrire 14 posti letto ai senzatetto lodigiani, che sono più numerosi di quanto sia lo spazio attualmente disponibile.

Lo ha approvato il consiglio della Fondazione Comunitaria di Lodi, che ha così reso possibile la realizzazione di un’iniziativa studiata di concerto con Comune, Prefettura, l’Ufficio di Piano e realtà de Terzo Settore come Fondazione Caritas e le cooperative sociali Eureka! e Famiglia Nuova.

Nuovo centro di accoglienza per senzatetto a Lodi

Il nuovo centro di accoglienza è operativo da qualche giorno e resterà aperto fino all’inizio di aprile, dalle 21,30 alle 8. Volontari o personale delle realtà coinvolte garantiranno un'accoglienza notturna alle persone senza dimora, provvedendo ai servizi di accoglienza, pulizia, lavanderia e telefonia. L’asilo notturno sarà aperto 7 giorni su 7 alle persone maggiorenni di sesso maschile, senza distinzione di nazionalità, che saranno ammesse su autorizzazione del Centro Servizi Casa San Giuseppe.

Senzatetto

Il progetto vuole rispondere alla necessità di ricovero delle persone senza dimora nel periodo freddo, creando un contesto sicuro e salubre, garantendo in questo modo il miglioramento delle loro condizioni fisiche e psicologiche e l’incontro con realtà che possano proporre dei percorsi di autonomia attraverso la presa in carico dei servizi sociali del territorio.

“Il progetto una dimora per l’inverno è stato approvato dal comitato che gestisce il Fondo Nuove Povertà e deliberato ieri sera dal consiglio di amministrazione della Fondazione Comunitaria con voto unanime –spiega il presidente Mauro Parazzi - . Si tratta da un lato della riprova della capacità del Terzo Settore lodigiano di mettersi in campo per rispondere a situazioni di emergenza e dall’altro della conferma della grande attenzione che la Fondazione rivolge a coloro che attraversano un momento di particolare fragilità nella propria vita. Con il sostegno a questa iniziativa la Fondazione ha l’obiettivo di assicurare a queste persone un luogo di accoglienza in grado di dimostrare concretamente che il territorio non è indifferente a loro”.

E ancora:

“Il contributo a questa iniziativa si inquadra all’interno della più ampia attività che la Fondazione da sempre sostiene, sia finanziando le proposte avanzate dalle singole realtà che partecipano ai bandi sia prestando attenzione costante ai servizi dedicati alla grave emarginazione come mense e dormitori - aggiunge Parazzi - . A gennaio poi, a seguito di interlocuzioni già avviate nelle settimane scorse anche con Monica Guarischi, la presidente di Aler Lodi e Pavia, promuoveremo un incontro operativo per lanciare una coprogettazione che favorisca una risposta non solamente nel breve termine ai bisogni di questa parte della comunità. L’idea è quella di provare ad accompagnare le persone senza fissa dimora all’interno di percorsi individualizzati in grado di includerle a tutti gli effetti all’interno della nostra comunità. Generando legami che creino valore e promuovano la dignità di ogni uomo e donna”.

Attualmente a Lodi i servizi dedicati alla grave emarginazione adulta (GEA) sono due asili notturni in via Defendente e presso Casa San Giuseppe in via Battisti. Nel 2023 hanno accolto 133 persone in accoglienze temporanee, ma l'attuale lista d'attesa varia da 5 a 10 persone di media.

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