Accordo raggiunto tra la Bystronic e i sindacati: salvi 43 dipendenti, aiuti per i 100 licenziati
Dopo settimane di mobilitazioni e trattative, tirano un parziale respiro di sollievo i lavoratori degli stabilimenti a pochi chilometri dal Lodigiano
Per i dipendenti sono previsti incentivi economici all’esodo, pari a un anno di stipendio, e programmi di outplacement che mirano a facilitarne il reinserimento nel mercato del lavoro.
Accordo tra Bystronic e sindacati
È finalmente stato raggiunto un accordo tra i sindacati e la multinazionale svizzera Bystronic, specializzata nella produzione di macchine per l’automazione industriale. Dopo settimane di intense trattative e mobilitazioni, i lavoratori degli stabilimenti di San Giuliano Milanese e Pieve Emanuele, a pochi chilometri dalla provincia di Lodi, possono tirare un sospiro di sollievo.
La vicenda è iniziata lo scorso ottobre quando Bystronic ha annunciato la chiusura delle attività nei due stabilimenti avviando la procedura di licenziamento collettivo per 150 dipendenti. La decisione ha scatenato una reazione immediata con manifestazioni, e tavoli di discussione istituzionale che si sono susseguiti per settimane.
43 dipendenti ricollocati, 100 stipendiati per un anno
L’intesa siglata prevede una parziale riduzione dei licenziamenti. Dei 150 dipendenti, 43 saranno ricollocati in altri stabilimenti dell’azienda evitando così il licenziamento. Per altri 100 dipendenti, invece, sono previsti incentivi economici all’esodo, pari a un anno di stipendio, e programmi di outplacement che mirano a facilitarne il reinserimento nel mercato del lavoro. Gli altri sette lavoratori hanno invece già trovato una nuova occupazione.
"Abbiamo fatto tutto il possibile per tutelare le lavoratrici e i lavoratori: senza la loro determinazione non avremmo ottenuto nulla. Questa vicenda conferma, però, una realtà amara - dichiara il segretario della FIOM Milano (Federazione Impiegati Operai Metallurgici) Giovanni Ranzini - la mancanza di leggi che impediscano alle multinazionali di delocalizzare le produzioni rappresenta un problema enorme. È tempo che chi governa affronti seriamente questa questione".
Un filmato con un corteo di lavoratorio che si è tenuto a fine ottobre:
Le preoccupazioni dei sindacati
Il caso Bystronic mette ancora una volta in luce le difficoltà del tessuto industriale italiano di fronte alle decisioni delle multinazionali. La chiusura degli stabilimenti non è solo una questione di perdita di posti di lavoro, ma anche di impoverimento del territorio e del patrimonio industriale locale.
La battaglia dei lavoratori di San Giuliano e Pieve Emanuele ha evitato il peggio, i numerosi lavoratori non si ritroveranno senza stipendio dall'oggi al domani. Ma la situazione, secondo i sindacati, solleva interrogativi più ampi sul futuro del lavoro in Italia e sulla necessità di nuove politiche industriali.