A scuola "Senza Zaino": in una media lodigiana l'esperimento didattico-formativo
Lo scopo è quello di promuovere l’autonomia, l’autoapprendimento e la responsabilità degli studenti, attraverso un ambiente scolastico progettato per facilitare un apprendimento attivo e collaborativo
Interessante esperimento di stampo didattico-educativo nella scuola media Ponte, nel Lodigiano. Al via un progetto unico nella zona: la “Scuola Senza Zaino”. Lo scopo è quello di promuovere l’autonomia, l’autoapprendimento e la responsabilità degli studenti, attraverso un ambiente scolastico progettato per facilitare un apprendimento collaborativo. Si tratta di modelli pedagogici "attivi": mettere lo studente al centro dell'apprendimento e non renderlo un ricevitore passivo di informazioni.
Esiste un vero e proprio movimento, con sede in Toscana, a Lucca, dal nome "Scuola senza zaino".
L’impalcatura strutturale del modello si poggia sull’idea culturale di “Approccio Globale al Curricolo” e su tre valori guida: la responsabilità, l’ospitalità e la comunità.
La scuola lodigiana che aderisce al "Senza zaino"
Ma come funziona il modello di scuola senza zaino, sperimentato anche alla media lodigiana?
"Il Modello di Scuola SZ mette l’accento sull’organizzazione dell’ambiente formativo, partendo dal presupposto che dall’allestimento del setting educativo dipendono sia il modello pedagogico-didattico che si intende proporre e adottare, sia il modello relazionale che sta alla base dei rapporti tra gli attori scolastici: gli elementi di diversa natura che intervengono a scuola si intrecciano gli uni negli altri, perché è l’esperienza scolastica nel suo complesso ad essere formativa ed è dunque necessario progettarla nella sua globalità, senza lasciare niente al caso", spiegano i fondatori.
Oltre a "ospitalità" e "comunità" un valore importante è proprio l'autonomia per gli studenti:
"Ciascuno è protagonista del proprio percorso educativo, imparando a gestire il tempo, le risorse e le attività quotidiane con senso di responsabilità. In “Senza Zaino”, crediamo che educare alla responsabilità significhi anche insegnare il rispetto per gli altri e per l’ambiente. Ognuno impara l’importanza di contribuire attivamente alla comunità scolastica e di comportarsi in modo etico e rispettoso. Attraverso progetti e attività mirate, promuoviamo la consapevolezza delle proprie azioni e del loro impatto sul mondo circostante. La responsabilità, quindi, non è solo una competenza da acquisire, ma un valore da vivere quotidianamente. In “Senza Zaino”, formiamo studenti consapevoli e responsabili, pronti a diventare cittadini attivi e partecipi nella società."
Un approccio che evita anche le lezioni frontali e prevede l'organizzazione dei banchi in "isole". Una sperimentazione destinata a diventare un nuovo modo di fruire la scuola?