"A rischio l'intera filiera suinicola regionale a causa della peste suina"
L'appello della consigliera regionale Pd Vallacchi: "Servono reti, monitoraggio, eradicazione e più informazione"
"Filiera suinicola a rischio a causa della peste suina: servono azioni maggiori e più rapide": l'appello della consigliera regionale Pd Vallacchi.
"Potenziare le azioni già in campo"
“Per affrontare l’emergenza provocata dalla peste suina serve mettere in campo ogni azione utile, ad esempio modificando e potenziando il piano regionale per l’eradicazione”, lo dice Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd, in seguito al rilevamento di capi infetti in un allevamento di maiali nel Pavese.
“Nel settore la preoccupazione è altissima: a rischio è l’intera filiera suinicola della nostra Regione, che coinvolge un indotto del valore di decine di milioni di euro – aggiunge Vallacchi –. Per questo non bastano le iniziative già avviate, ma è necessario potenziare le azioni di intervento e prevenzione. Quindi, chiediamo alla Regione di modificare il Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della Psa nei suini per aumentarne l’efficacia”.
"Più fondi per le reti anti-cinghiali"
Secondo la consigliera dem “serve inoltre destinare maggiori risorse per l’installazione di reti anti cinghiali, anche nei territori che non sono a oggi classificati come zone di restrizione, e potenziare il monitoraggio della malattia in natura e negli allevamenti per consentire l’individuazione precoce dei focolai ed effettuare i conseguenti abbattimenti.
"È urgente - prosegue Vallacchi - mettere in atto, come previsto dalle normative europee, al fine di eradicare e controllare la diffusione della malattia, la segnalazione e l’abbattimento dei suini domestici in cui è stata riscontrata la malattia, e il blocco delle movimentazioni e della commercializzazione, al di fuori dell’area infetta, compresa l’esportazione, dei prodotti a base di carne suina provenienti dalle aree focolaio”.
"Allevatori e veterinari siano sentinelle"
Non solo: Vallacchi sottolinea come “gli allevatori e i veterinari debbano fungere da sentinelle sul territorio per l’identificazione precoce del contagio, prima che la malattia si diffonda in tutto l’allevamento. E in questa logica va potenziata la sorveglianza passiva in natura, come la segnalazione del ritrovamento delle carcasse di cinghiale, informando anche i cittadini e invitandoli a segnalare, così da allargare la platea di persone coinvolte”.
Infine, fa presente la consigliera del Partito democratico, “è essenziale convocare al più presto una seduta congiunta delle Commissioni Agricoltura e Sanità, alla presenza degli assessori competenti, per fare il punto su quanto sta accadendo, sulle azioni messe in campo e sulla loro efficacia. D’altra parte, a oggi la nomina di un commissario straordinario per l’emergenza peste suina non ha portato ad alcun risultato. Il sostegno della Regione è inutile se poi permangono ostacoli burocratici che fanno perdere tempo.
"Non possiamo aspettare - conclude la consigliera - di trovare capi infetti negli allevamenti di Lodi, Brescia, Cremona e Mantova. In quel caso, sarebbe appunto la fine dell’intera filiera”.