LODI

A Lodi tre giorni dedicati all’inclusione sociale con il festival "UniAmoLodi"

Una serie di attività per fare esperienza di come la relazione con gli animali faciliti l’inclusione sociale: dibattiti, musica, teatro, fotografia, laboratori didattici

A Lodi tre giorni dedicati all’inclusione sociale con il festival "UniAmoLodi"
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Torna il festival UniAmoLodi: tre giorni dedicati all’inclusione sociale dal 3 al 5 ottobre 2024.

Festival UniAmoLodi

Tre giorni per raccontare che gli animali possono giocare un ruolo chiave nel facilitare l’inclusione sociale. Dal 3 al 5 ottobre 2024 il Polo didattico di Lodi, sede del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze Animali, sarà il palcoscenico di UniAmoLodi 2024: Festival dell'Inclusione Sociale con l’ausilio di animali, un'iniziativa congiunta dell'Università degli Studi di Milano e L’Officina Cooperativa Sociale.

UniAmoLodi si inserisce nell’ambito delle iniziative realizzate dall’Università degli Studi di Milano per celebrare il Centenario della sua fondazione e nell’edizione 2024 è promossa in collaborazione con una cooperativa sociale del territorio ed è stata cofinanziata, oltre che dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi e dall’Università degli Studi di Milano, da un progetto di crowd funding.  

L’iniziativa ha il patrocinio di Provincia e Comune di Lodi e il sostegno di Ufficio di Piano dell’Ambito di Lodi, dell’Azienda Speciale Consortile Servizi Intercomunali Acsi, dell’associazione WeAnimal e dell’Alleanza epilessie rare e complesse.

La tre giorni del festival mira a promuovere l'inclusione sociale e l'importanza dell'interazione con gli animali per avviare percorsi inclusivi e favorire il benessere a tutto tondo, di uomini, animali e ambiente.

Dibattiti, musica, teatro, fotografia e laboratori

Durante l’evento, i partecipanti avranno l'opportunità di immergersi in una serie di attività: dibattiti, musica, teatro, fotografia, laboratori didattici (vedi la scheda del programma in dettaglio).

Dopo l’apertura del giovedì pomeriggio con lo spettacolo teatrale “Errare Humanum Est” della Compagnia Puntozero, venerdì mattina sono previste attività con le scuole, mentre il venerdì pomeriggio sarà dedicato a laboratori esperienziali rivolti ai ragazzi dei Centri Diurni Disabili, organizzati in collaborazione con l’Ufficio di Piano Lodi e le cooperative del territorio lodigiano. Le famiglie invece potranno partecipare alle attività del sabato mattina.

“UniAmoLodi è un festival che intende mettere in luce il valore dell’inclusione sociale, che è uno dei valori fondanti del nostro Ateneo, e dare avvio alla co-progettazione di percorsi inclusivi mediati da una corretta relazione con gli animali e in collaborazione con il Territorio” spiega Michela Minero, docente del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze Animali della Statale di Milano e ideatrice di UniAmoLodi.

“La presenza dell’Università è per tutti noi un punto di orgoglio per il nostro territorio -commenta Paola Pozzo, della cooperativa sociale L’Officina- . Siamo davvero felici di collaborare alla costruzione di un “luogo” come il Festival, che permette incontro, interazione fra soggetti diversi, inclusione. Un meeting che speriamo possa diventare negli anni a venire un appuntamento stabile di confronto e contaminazione”.

"La presenza del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze Animali dell’Università degli Studi di Milano nel territorio lodigiano rappresenta una risorsa di inestimabile valore. Oltre alla sua vocazione accademica e scientifica, l'Università svolge un ruolo fondamentale nell’interazione tra uomo, animali e ambiente -sottolinea il presidente della Fondazione Comunitaria di Lodi, Alfio Quarteroni- .

Le iniziative come UniAmoLodi non solo mettono in luce l’importanza dell’inclusione sociale attraverso il legame con gli animali, ma offrono anche un’opportunità concreta per riflettere e promuovere pratiche virtuose a favore di un’armoniosa convivenza tra specie diverse e dell’ambiente. È nostro dovere cogliere questa occasione per valorizzare ulteriormente le potenzialità del territorio, creando modelli di interazione sostenibile e inclusiva che possano essere di esempio per altre realtà”.

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