Parola ai giudici

15enne bocciato tre volte nel Lodigiano, i genitori fanno ricorso e il Tar lo promuove

Gli esperti hanno valutato la situazione appurando che il ragazzo è pronto per affrontare il percorso della terza media

15enne bocciato tre volte nel Lodigiano, i genitori fanno ricorso e il Tar lo promuove
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Il quadro tracciato dai giudici è chiaro. Non si tratta di un genio incompreso, ma certamente di un giovane dotato che merita più di quanto la scuola gli abbia finora offerto.

Lo bocciano tre volte nel Lodigiano, 15enne promosso dal TAR

Un ragazzino di 15 anni è stato bocciato tre volte in una scuola media del Lodigiano. Stanchi di una situazione di stallo, i genitori hanno deciso di fare ricorso e il giovanissimo è stato promosso dai giudici del Tribunale amministrativo regionale (TAR) della Lombardia.

Non è certo la prima volta che il Tar ribalta un verdetto, recentemente si è verificato un caso simile anche a Vicenza. Un 12enne bocciato è stato riammesso in classe grazie ai giudici perché il suo quoziente intellettivo è superiore alla norma e la scuola avrebbe dovuto adottare le strategie di insegnamento corrette per il suo caso.

La vicenda solleva riflessioni profonde sul sistema scolastico e sulle capacità dei ragazzi di adattarsi a contesti che spesso non valorizzano pienamente il loro potenziale. Tutto è iniziato a giugno quando il consiglio di classe dell'istituto lodigiano ha decretato per l’ennesima volta la bocciatura del giovane.

Il ricorso e la valutazione psicologica

Per il 15enne, che avrebbe dovuto affrontare la terza media, la scuola sembrava una trappola senza uscita. Le motivazioni ufficiali della bocciatura? Un comportamento in classe considerato adeguato, ma accompagnato da una scarsa responsabilità nella gestione del materiale scolastico e da una frequenza discontinua.

Dopo che i genitori hanno fatto ricorso al Tar, è stata commissionata una valutazione psicologica del ragazzino a un'esperta del settore che lo ha incontrato in alcune sedute. Secondo la relazione della psicologa che ha esaminato il ragazzo, il giovane presenta un’intelligenza spiccata, tale da permettergli di comprendere le contraddizioni del mondo adulto che lo circonda.

Tuttavia, questa intelligenza non trova sufficiente spazio di espressione né nel contesto scolastico né in quello familiare. La psicologa ha sottolineato come il ragazzo si senta avvilito e stanco di una realtà scolastica che percepisce come inadeguata alle sue esigenze. Si sente più grande e maturo rispetto ai suoi compagni e questo ha influito negativamente sulla sua motivazione.

Per i giudici andava promosso

Il quadro tracciato dall'esperta è chiaro. Non si tratta di un genio incompreso, ma certamente di un giovane dotato che merita più di quanto la scuola gli abbia finora offerto. Secondo la psicologa, il ragazzo è pronto per affrontare il percorso della terza media, ma ha bisogno di un supporto terapeutico continuativo per esprimere al meglio il suo potenziale.

A differenza della scuola, che ha bocciato il 15enne per la sua discontinuità, i giudici del TAR hanno adottato una visione più ampia e comprensiva. Hanno infatti accolto il ricorso dei genitori sottolineando che la bocciatura non rappresentasse una soluzione adeguata ai bisogni del ragazzo.

Secondo il tribunale, il giovane andava promosso e inserito in un percorso di recupero su un periodo più esteso per dargli il tempo e le risorse necessarie per sviluppare le sue capacità. Una promozione, dunque, non basata solo sulla valutazione dei voti, ma su un approccio educativo più mirato e su strategie di accompagnamento individualizzato.

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