Emergenza nutrie: firmato a Lodi l’accordo per il contenimento

Rota: “Bene l’impegno di Regione Lombardia, ora va cambiata la legge nazionale”.

Emergenza nutrie: firmato a Lodi l’accordo per il contenimento
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Emergenza nutrie: firmato oggi a Lodi l’accordo per il contenimento. Rota “Bene Regione Lombardia, ora bisogna rivedere la legge nazionale”

Emergenza nutrie

“L’accordo firmato oggi  conferma l’impegno di Regione Lombardia e dell’assessore Rolfi in particolare sul fronte del contenimento delle nutrie, che rappresentano ormai un grave problema non solo per  le colture ma anche per la sicurezza delle persone e dei territori”. Lo afferma Alessandro Rota, presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza in occasione della sottoscrizione del “protocollo nutrie” a Lodi, alla presenza dell’Assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi Fabio Rolfi. L’intesa punta a uniformare e a rendere più efficaci sul territorio le modalità di contenimento della specie.

Responsabili di centinaia di migliaia di euro di danni

“L’azione delle nutrie – ricorda il presidente Rota - è devastante per l’attività agricola e per i canali irrigui e le difese spondali, oltre a rappresentare un rischio per la circolazione stradale e per la salute delle persone”. Le nutrie insieme ai cinghiali e alle altre specie selvatiche – precisa la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – sono responsabili ogni anno di centinaia di migliaia di euro di danni. Si stima che negli ultimi tredici anni il conto delle scorrerie della fauna selvatica in Lombardia abbia superato i 17 milioni di euro.

Rivedere la legge nazionale

“Il coinvolgimento delle rappresentanze agricole – conclude il presidente Rota – insieme a quello dei parchi e dei consorzi di bonifica è importante per avviare azioni tempestive di contenimento dei roditori. E’ un’invasione che va fermata al più presto, perché ormai questi animali non sono più solo nei campi e lungo le strade, ma sono già arrivati nelle periferie delle nostre città, Lodi compresa. Va cambiata la legge nazionale per facilitarne l’eradicazione, ma lo Stato centrale deve metterci anche più soldi”.

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