ATTUALITà

Consegnata al Vescovo Malvestiti la nuova statuina del presepe di Coldiretti e Confartigianato

Il personaggio 2025 raffigura l’agricoltrice, simbolo di inclusione, sicurezza sul lavoro e protagonismo femminile nelle campagne

Consegnata al Vescovo Malvestiti la nuova statuina del presepe di Coldiretti e Confartigianato

Durante il periodo che precede le feste natalizie, Coldiretti, Confartigianato e Fondazione Symbola hanno consegnato al Vescovo di Lodi, monsignor Maurizio Malvestiti, la nuova statuina del presepe 2025. L’iniziativa, che coinvolge tutte le diocesi italiane, punta ad arricchire la tradizione con figure capaci di raccontare il presente e guardare al futuro.

Statuina del presepe

La statuina scelta per quest’anno rappresenta la figura dell’agricoltore, simbolo del lavoro nei campi e nelle costruzioni, ma anche dei valori di inclusione e sicurezza sul lavoro. Una figura che richiama anche il protagonismo femminile nelle campagne, con progetti sociali e iniziative di accoglienza.

Alla consegna erano presenti i rappresentanti di Confartigianato Imprese Provincia di Lodi, tra cui la presidente Sabrina Baronio, insieme a una delegazione della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza guidata dal vicedirettore Luigi Simonazzi, con il consigliere Andrea Belloni, Federica Barbaglio e i segretari di zona di Lodi e Codogno, Francesco Borra e Paolo Butera.

L’agricoltrice

Dal 2020 ogni anno viene introdotto un nuovo personaggio: l’infermiera, l’imprenditore digitale, la florovivaista, il maestro con l’apprendista, l’artigiana casearia. Ora l’agricoltrice, realizzata dal maestro artigiano leccese Claudio Riso, che ha saputo tradurre i valori del lavoro e della sicurezza in un manufatto semplice e immediato.

“Il Presepe – spiega Coldiretti – è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni e quindi insieme al Bambinello troviamo fra gli altri, artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e gli animali. Per rafforzare l’attualità di questo messaggio vengono aggiunte ogni anno nuove figure e nuovi mestieri. La qualità del lavoro è un pilastro fondamentale per tutelare la dignità delle persone e la competitività del Made in Italy agroalimentare, promuovendo legalità e rispetto. La scelta della figura dell’agricoltrice vuole simboleggiare i valori di inclusione e sicurezza che caratterizzano da sempre il mondo agricolo”.

“Inoltre la statuina – conclude Coldiretti – simboleggia il nuovo protagonismo femminile nelle nostre campagne, dove la componente rosa sta diventando sempre più determinante in termini di innovazione e di welfare, con le tante iniziative sociali come fattorie didattiche, agriasili e progetti di accoglienza per donne in difficoltà. Anche quest’anno il manufatto è stato realizzato dal maestro artigiano leccese Claudio Riso, che ha saputo tradurre i valori del lavoro e della sicurezza in un simbolo semplice e immediato”.