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Ospedale Maggiore di Lodi, interventi urologici mini invasivi grazie al primario Giacomo Piero Incarbone

L’ospedale si prepara a nuove dotazioni robotiche per garantire cure sempre più sicure e avanzate

Ospedale Maggiore di Lodi, interventi urologici mini invasivi grazie al primario Giacomo Piero Incarbone

Un importante passo avanti per la chirurgia urologica è stato compiuto all’Ospedale Maggiore di Lodi, il quale si è inoltre confermato una delle 15 strutture ospedaliere migliori nel territorio nazionale secondo il PNE (Piano Nazionale Esiti 2024 di Agenas).

Un significativo progresso nel trattamento della calcolosi renale complessa, patologia molto diffusa, spesso correlata a malattie metaboliche o ad alterazioni morfologiche del rene.

Urologia, interventi innovativi

Nei giorni scorsi il primario di Urologia, Giacomo Piero Incarbone, ha eseguito con tecnica mini invasiva la rimozione di un calcolo renale di circa cinque centimetri, che interessava l’intera via escretrice e metteva a rischio la funzionalità del rene. Un intervento di questo tipo non veniva effettuato da anni nella struttura lodigiana.

L’équipe guidata da Incarbone si prepara ora a un’altra operazione di rilievo: la rimozione in laparoscopia di un tumore alla vescica. La procedura, anch’essa mini invasiva, rappresenta una novità assoluta per l’Urologia lodigiana e conferma l’approccio del primario, in servizio dal 15 ottobre 2025, che da oltre dieci anni privilegia metodiche meno traumatiche anche in ambito oncologico.

Riduce il dolore, consente al paziente un recupero più veloce e limita notevolmente possibili rischi intraoperatori” spiega il primario.

Esperienza e innovazione

Con più di 4.500 interventi alle spalle e una consolidata esperienza in chirurgia robotica, Incarbone porta a Lodi competenze maturate anche con l’utilizzo di sistemi tecnologici avanzati. Proprio in questa direzione si muove l’ospedale, dove è prevista l’installazione di un nuovo apparato che integra robotica, informatica e ingegneria, destinato a migliorare precisione e sicurezza in sala operatoria.

Il sistema sarà impiegato non solo in chirurgia urologica, ma anche in chirurgia generale e ginecologica, segnando un ulteriore passo verso l’innovazione e la qualità delle cure offerte ai pazienti lodigiani.