Superdì e Iperdì: dopo l’incontro al Mise ecco quali sono i punti vendita che si salveranno
Superdì e Iperdì: dopo l’incontro al Mise ecco quali sono i punti vendita che si salveranno. Dall’incontro di ieri al Ministero dello sviluppo economico le prime informazioni sul futuro del gruppo.
Superdì e Iperdì: dopo l’incontro al Mise ecco quali sono i punti vendita che si salveranno
Come annunciato si è tenuto ieri al Mise, il Ministero dello Sviluppo Economico, un incontro tra i vertici aziendali e i sindacati per discutere il futuro del gruppo, attivo sul mercato italiano con 34 punti vendita, e dei sui dipendenti.
In base a quanto dichiarato dall’azienda GCA e riportato dai sindacati della FILCAMS CGIL MILANO ecco quali sono, al momento i punti vendita che verranno acquisiti nei prossimi giorni, quelli su cui si sta ancora cercando una trattativa e quelli che sono probabilmente destinati alla chiusura definitiva.
C’è da sottolineare che la situazione è in evoluzione: sono infatti previsti ulteriori due incontri, a Milano e a Roma nei prossimi giorni, per portare avanti la trattativa che quindi non può dirsi conclusa.
Al momento le informazioni date dall’azienda sono le seguenti:
Le filiali di Bregnano – Paderno Dugnano – Lodi – Porto Ceresio – Treviglio – Trezzano – Rho – Cesano Maderno – Barlassina – Robbio- Lomazzo e Novi Ligure saranno acquisite da due player entro i prossimi giorni.
I seguenti punti vendita : Vittuone- Bollate – Desio – Cogliate – Cornate – Via Molise Milano – Pavia – San Colombano – Cislago – Guzzano – Cameri sono ancora in una fase di trattativa con altre due aziende che a dire della GCA vedrà la sua conclusione positiva entro massimo due settimane.
Non vi sono invece trattative per i seguenti punti vendita: Maffucci – Gessate – Gallarate – Oleggio – Via Ornato Milano
Situazione ancor più grave per le aziende che orbitano intorno alla galassia GCA. Ad oggi i dipendenti della Commerciale Oltre Po (unico ancora aperto) Alextoy – Commerciale 96 – Gagliate Food e Borgomanero Food sono in liquidazione.
Dipendenti in esubero
Altro elemento rilevante emerso riguarda il futuro dei dipendenti: in base a quanto detto ieri al Mise ci sarebbe un esubero dichiarato di un terzo dei dipendenti attualmente in forza (ricordiamo che i dipendenti sono circa 800).
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