I Finanzieri del Comando Provinciale di Lodi, nell’ambito di un’attività di polizia economico-finanziaria mirata a individuare posizioni fiscali anomale, hanno scoperto una frode milionaria nel settore dei crediti d’imposta, strumenti di agevolazione fiscale destinati alle imprese.
Investimenti fantasma
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lodi, hanno riguardato otto società riconducibili a un unico rappresentante legale, e si sono concentrate sull’utilizzo dei benefici previsti dalla legge di Stabilità 2016.
La norma consente alle imprese di ottenere crediti d’imposta per l’acquisizione di beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo, con l’obiettivo di incentivare la competitività nel Sud Italia.
Nel 2024, le società controllate hanno richiesto crediti per oltre 9,4 milioni di euro, a fronte di presunti investimenti per 22 milioni. I sopralluoghi effettuati presso i siti produttivi dichiarati hanno rivelato che gli stessi erano inesistenti: in alcuni casi coincidevano con abitazioni private, i cui residenti erano ignari del meccanismo fraudolento. Nessun elemento riconducibile alle società è stato rinvenuto nei luoghi indicati.

Crediti bloccati e segnalazione
Per evitare cessioni o rimborsi indebiti, è stato richiesto e ottenuto il nulla osta dall’Autorità Giudiziaria. I crediti fasulli sono stati bloccati tramite la sospensione dei modelli F24 e segnalati agli uffici finanziari competenti. Una procedura che consente di intervenire prima che il danno all’erario si concretizzi, tutelando il corretto versamento degli oneri tributari e contributivi.
Il rappresentante legale delle otto società è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Lodi per il reato previsto dall’art. 640bis del codice penale (Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche).
Tutela delle risorse
Il contrasto alle frodi fiscali mira a garantire la corretta destinazione delle risorse pubbliche stanziate per famiglie e imprese, attraverso un’azione repressiva e preventiva basata su: constatazione delle indebite compensazioni, sequestro dei crediti fittizi, sospensione delle deleghe di pagamento contenenti crediti falsi.