una vittima nel 2025

Lodi tra le province più sicure sul lavoro

Solo una vittima nei primi sette mesi del 2025, incidenza tra le più basse d’Italia

Lodi tra le province più sicure sul lavoro

A fronte di una Lombardia che continua a guidare la tragica classifica nazionale delle morti sul lavoro, Lodi si distingue come una delle province con i dati meno gravi. Secondo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega, aggiornato a fine luglio 2025, il Lodigiano registra un’incidenza di 10,1 vittime ogni milione di occupati: un dato che la colloca in zona bianca, la fascia più sicura della mappatura nazionale.

Il bilancio di Lodi

Da gennaio a luglio 2025 si conta una sola vittima in provincia di Lodi, deceduta in occasione di lavoro. Un numero ridotto rispetto ad altri territori lombardi: Milano ne registra 23, Brescia 17, Bergamo 16 e Cremona 9. Anche sul fronte degli infortuni denunciati, i numeri restano contenuti: 1.416 segnalazioni, il dato più basso di tutta la regione dopo Sondrio (1.292).

Il contesto regionale

Nonostante la “virtuosità” del Lodigiano, la Lombardia resta la regione con il maggior numero di vittime in Italia: 89 morti da gennaio a luglio (64 sul lavoro e 25 in itinere), pur con un calo del 12,7% rispetto al 2024 (quando i decessi erano stati 102).

Il rischio medio di morte in Lombardia si attesta a 14,1 per milione di occupati, inferiore alla media nazionale pari a 18,3, ma con province come Cremona (44,5), Brescia (28,8) e Lecco (27,8) in piena zona rossa.

Donne e lavoratori stranieri

In Lombardia, le denunce di infortunio sono state 65.427 nei primi sette mesi del 2025: 23.652 hanno riguardato donne e 41.775 uomini. Dieci le lavoratrici decedute (5 sul lavoro e 5 in itinere). Rilevante anche il dato dei lavoratori stranieri: 16.942 denunce complessive e 18 vittime, di cui 11 in occasione di lavoro.

I settori più colpiti

Le attività manifatturiere restano il comparto con più infortuni, seguite da trasporti, commercio, edilizia e sanità.

Lodi in zona bianca

Grazie a un’incidenza bassa e a un numero limitato di vittime, Lodi si conferma in zona bianca, ovvero tra le province italiane con un rischio inferiore al 75% della media nazionale. Un dato che non deve indurre a sottovalutare il problema, ma che rappresenta un segnale positivo per il territorio.