La Via Francigena punta all’Unesco: Regione Lombardia firma il protocollo per la candidatura
La Lombardia insieme ad altre sei Regioni e al Ministero della Cultura insieme per valorizzare lo storico cammino. L’assessore Caruso: “Un itinerario millenario da promuovere”

La Via Francigena patrimonio Unesco: Regione Lombardia firma un protocollo d’intesa tra Regioni e Ministero della Cultura per valorizzare l’antico cammino europeo. Pavia e Lodi tra i tratti lombardi protagonisti.
Via Francigena Patrimonio Unesco
Un passo importante verso il riconoscimento della Via Francigena come patrimonio mondiale dell’umanità: è questo il senso del protocollo d’intesa firmato oggi, lunedì 19 maggio 2025, da Regione Lombardia durante il ‘Festival delle Regioni’ in corso a Venezia. A sottoscrivere l’accordo è stata l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso, nell’ambito di una strategia condivisa che coinvolge i territori attraversati dall’antico cammino.
"Il protocollo rappresenta un avanzamento concreto verso l’inserimento della Via Francigena nella World Heritage List dell’Unesco – ha dichiarato Caruso – ed è un’opportunità per valorizzare un percorso di grande valore storico, culturale, spirituale e paesaggistico. In Lombardia attraversa aree di straordinaria bellezza e identità, come le province di Pavia e Lodi".
Le regioni aderenti
Oltre alla Lombardia, hanno aderito all’iniziativa anche il Ministero della Cultura e le Regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio. Il protocollo, di durata triennale, è stato redatto dall’Associazione europea delle Vie Francigene (AEVF) e mira a rafforzare la collaborazione istituzionale per la tutela e la promozione dell’itinerario.
120 km tra Pavia e Lodi
In Lombardia, la Via Francigena si sviluppa per oltre 120 chilometri, partendo dalla provincia di Pavia (tra i comuni interessati: Palestro, Robbio, Mortara, Tromello, Garlasco, Gropello Cairoli, Pavia, Belgioioso, Santa Cristina e Bissone, Chignolo Po, Lambrinia) fino ad arrivare a quella di Lodi, con i tratti che attraversano Orio Litta e Corte Sant’Andrea. Proprio da qui parte l’imbarco dei pellegrini diretti oltre il Po, verso le tappe centrali e meridionali del cammino.
Il riconoscimento Unesco potrebbe rappresentare un’occasione significativa per rilanciare il turismo lento e culturale lungo uno dei percorsi più antichi e affascinanti d’Europa.