Bianca Balti: "Non voglio sentirmi in colpa per non aver tolto subito le ovaie"
La modella lodigiana racconta a Vanity Fair il percorso personale, la malattia, le scelte difficili e il coraggio di autodeterminarsi al di là delle critiche e delle aspettative

In una lunga e toccante intervista rilasciata a Vanity Fair, Bianca Balti si apre senza filtri sul momento forse più delicato e intimo della sua vita: la malattia, la consapevolezza della propria predisposizione genetica al cancro e la scelta consapevole di non sottoporsi a un intervento chirurgico preventivo di rimozione delle ovaie.
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"Non voglio sentirmi in colpa per non aver tolto subito le ovaie"
La modella originaria di Lodi, da tempo trasferitasi negli Stati Uniti, ha voluto condividere non solo la sua esperienza medica ma soprattutto il peso delle aspettative altrui, spesso imposte anche da figure mediche, e il bisogno profondo di libertà nelle proprie scelte.
“Non voglio più accettare questa critica. Non voglio sentirmi in colpa per non aver tolto le ovaie”, ha dichiarato, sottolineando come, prima ancora della diagnosi avvenuta a settembre, fosse già consapevole di essere portatrice di una predisposizione genetica.

Nel suo racconto, Balti spiega di aver considerato l’intervento, come già aveva fatto con la mastectomia anni prima, ma poi di aver scelto un altro percorso. E non senza conseguenze.
“Provavo un dolore immenso quando ricevevo messaggi da alcuni medici che si dicevano stupiti perché non mi ero messa in sicurezza. Quelle parole mi facevano sentire sbagliata”, ha confidato. Un giudizio, quello ricevuto anche da professionisti, che si è sommato alla difficoltà emotiva e fisica di una situazione già complessa.

"Una scelta difficile"
Bianca Balti non rinnega le sue scelte passate, anzi le rivendica con forza: “Anni fa ho tolto il seno, un’operazione lunga sette ore. Non è una passeggiata. Non sai che impatto avrà sul tuo corpo, e io col mio corpo ci lavoro. È stata una scelta coraggiosa. E sapere di essere predisposti è una cosa, decidere di affrontare un intervento così invasivo è un’altra. Io lo consiglio a tutti, certo. Ma so quanto sia difficile”.
Oggi, il suo sguardo è rivolto al futuro. Con una filosofia tutta sua, improntata sulla crescita personale e sulla resilienza. “Più che sul cosa, mi sto concentrando sul come”, racconta, parlando dei suoi progetti e della direzione che intende dare alla propria vita. “Ho scoperto che ciò che mi rende felice è superare me stessa. Non conta se riesco o meno. Se qualcosa non funziona, pazienza. Imparo a lasciarla andare. L’importante è continuare ad andare avanti. È tutto lì il mio segreto**”.
Con queste parole, Bianca Balti non solo racconta la sua battaglia, ma lancia anche un messaggio potente: la libertà di scelta, soprattutto nel dolore, è un atto di coraggio che merita rispetto, non giudizio.