Soffocata da oltre 250mila euro di debiti per guerra e pandemia, 42enne salvata dal Tribunale di Lodi
Tramite il ricorso alla Legge Salva Suicidi, ha ottenuto lo stralcio del 71,5% del debito e potrà ricominciare una nuova vita
Licenziata dall'azienda petrolifera in seguito allo scoppio della guerra in Libia nel 2011, si è rimboccata le maniche e ha aperto un bar. Quando tutto sembrava andare per il verso giusto, è arrivato il Covid e i debiti sono cresciuti sempre di più.
Troppi debiti, 42enne ricorre alla Legge Salva Suicidi
Una storia di resilienza e riscatto arriva dal Tribunale di Lodi dove una lavoratrice di 42 anni, dopo anni di difficoltà economiche legate alla crisi libica e alla pandemia, ha ottenuto lo stralcio del 71.5% di un debito complessivo di oltre 250mila euro. Grazie alla Legge Salva Suicidi, le è stato concesso di ridurre il debito di quasi 180mila euro, una svolta significativa nella sua vita.
Dipendente di un’azienda del settore petrolifero, la donna ha visto la sua stabilità economica sgretolarsi con lo scoppio della guerra in Libia nel 2011. Con la caduta di Gheddafi, l’azienda per cui lavorava ha iniziato a vacillare, prima mettendola in cassintegrazione e poi licenziandola definitivamente.
Licenziata per la guerra, poi la crisi con il Covid
Un duro colpo che ha portato la 42enne e la sua famiglia in una spirale di difficoltà finanziarie, aggravata dalla mancanza di prospettive lavorative in un settore in crisi. Nonostante la perdita del lavoro, non si è arresa. Con coraggio, ha deciso di reinventarsi aprendo un bar in un centro sportivo.
Dopo un inizio promettente, il suo nuovo progetto è stato stroncato dalla pandemia da Covid-19. Le restrizioni, le chiusure forzate e l’incertezza hanno reso impossibile mantenere aperta l’attività che è stata chiusa definitivamente nel 2021. Con l’attività cessata e le rate dei prestiti contratti per avviare il bar che si accumulavano, la situazione è diventata insostenibile.
Il debito ha superato i 250mila euro lasciandola in una condizione di sovraindebitamento che sembrava senza via d’uscita. Disperata, si è rivolta a Legge3.it, un’organizzazione fondata da Gianmario Bertollo e Maria Sole Pavan specializzata nell’aiutare privati e imprenditori a uscire dal sovraindebitamento.
Stralciato il 71% del debito
Con il supporto dell’associazione, ha presentato il suo caso al Tribunale di Lodi che ha riconosciuto la sua idoneità per accedere agli strumenti previsti dalla Legge n. 3 del 2012, nota come Legge Salva Suicidi, e dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.
Il giudice ha approvato l’apertura di una procedura di liquidazione controllata che include lo stralcio di circa il 71.5% del debito totale. La 42enne sarà tenuta a seguire un piano di rientro triennale con una quota mensile sostenibile calcolata per garantire un livello di vita dignitoso alla sua famiglia. Parte dei fondi per il rimborso deriveranno dalla vendita della sua abitazione, già messa all’asta.