Nuovo ortopantomografo all’Ospedale di Lodi, tecnologia d'avanguardia per diagnosi più precise
Offre una gamma di prestazioni avanzate rispetto alle tradizionali panoramiche dentali
Nuovo ortopantomografo all’Ospedale di Lodi: uno strumento che offre una gamma di prestazioni avanzate rispetto alle tradizionali panoramiche dentali. Non solo è in grado di eseguire esami TC delle arcate dentarie e del massiccio facciale in 3D, ma lo fa con un basso dosaggio di raggi X, garantendo alta qualità delle immagini e una maggiore sicurezza per i pazienti.
Nuovo ortopantomografo all’Ospedale di Lodi
L’Ospedale di Lodi si arricchisce di una nuova tecnologia diagnostica all’avanguardia grazie all’acquisizione di un ortopantomografo Cone Beam, un apparecchio di ultimissima generazione. L’acquisto, reso possibile da un finanziamento del PNRR, segna un importante passo avanti nella modernizzazione delle apparecchiature sanitarie dell’ASST di Lodi.
Investimento di 80mila euro
L’intervento ha comportato una spesa complessiva di circa 80mila euro, comprensiva sia dell’apparecchiatura sia delle opere necessarie per la sua installazione e messa in funzione. Tra i lavori eseguiti, particolare attenzione è stata dedicata alla schermatura della sala per garantire la protezione contro le radiazioni, inclusa la piombatura della porta d’accesso per evitare dispersioni di irraggiamento.
Dopo un percorso di formazione per i tecnici di radiologia, gli esami sono già disponibili e rappresentano un notevole potenziamento dell’offerta diagnostica dell’ospedale.
Diagnostica 3D di alta qualità
Il nuovo ortopantomografo offre una gamma di prestazioni avanzate rispetto alle tradizionali panoramiche dentali. Non solo è in grado di eseguire esami TC delle arcate dentarie e del massiccio facciale in 3D, ma lo fa con un basso dosaggio di raggi X, garantendo alta qualità delle immagini e una maggiore sicurezza per i pazienti.
“Rispetto alla classica ortopantomografia, che fornisce un’unica immagine bidimensionale – spiega Erica Donarini, responsabile della struttura di Ingegneria Clinica dell’ASST – questo dispositivo acquisisce sequenze tridimensionali assiali. Grazie a specifici algoritmi matematici, le immagini vengono combinate e ricostruite, permettendo analisi dettagliate anche su piani coronali e sagittali”.
Questa tecnologia consente di approfondire lo studio delle strutture anatomiche, inclusi i tessuti molli del cavo orale, spesso non visibili con i metodi tradizionali.
Il Direttore Generale dell’ASST, Guido Grignaffini, ha sottolineato l’importanza di questo investimento:
“La nuova acquisizione tecnologica rappresenta un ulteriore passo verso l’ammodernamento della dotazione diagnostica dell’azienda. Il nostro obiettivo è innovare costantemente per rispondere alle esigenze di salute dei cittadini, garantendo strumenti sempre più avanzati e performanti”.