A Lodi

Festival della Fotografia Etica, anche la Questura di Lodi partecipa all'evento

Anche quest'anno la Polizia di Stato partecipa ad uno degli eventi più importanti della provincia di Lodi

Festival della Fotografia Etica, anche la Questura di Lodi partecipa all'evento
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Anche quest'anno la Polizia di Stato prenderà parte al Festival della Fotografia Etica che si svolgerà per ben 5 fine settimana dal  dal 28 settembre al 27 ottobre. Con la sua 15esima edizione, il Festival offrirà al pubblico la possibilità di visitare 20 mostre fotografiche distribuite nei luoghi più suggestivi della città di Lodi.

Festival della Fotografia Etica a Lodi

Come ogni anno a Lodi si svolge il Festival della Fotografia Etica, il quale raccontare il nostro pianeta attraverso il grande fotogiornalismo internazionale. Grazie alle 20 mostre organizzate ed alle presentazioni di libri, video-proiezioni e visite guidate, infatti, i visitatori saranno catapultati in realtà quotidiane vicine e lontane.

Questo sviluppato per far vivere numerose emozioni al pubblico, permettendogli di riflettere su temi di grande rilevanza etica. Dato il successo riscontrato nello scorsa edizione, Presidente dell’associazione culturale “Gruppo fotografico Progetto Immagine di Lodi ha richiesto nuovamente l'adesione al progetto alla Polizia di Stato, con uno stand espositivo allestito all’interno della Questura di Lodi.

La mostra sarà impreziosita grazie al ritrovamento di una vecchia scatola di cartone con la scritta “sopralluogo 39” trovata negli archivi della Questura di Lodi, fino al 1995 “Commissariato di Pubblica Sicurezza” distaccato della Questura di Milano.

Questura di Lodi

La scatola ritrovata non riportava alcuna descrizione degli atti criminosi risalenti agli anni Sessanta. Dopo aver visionato le lastre sono state svolte delle ricerche per risalire agli eventi riportati sulle lastre, ai quali sono stati aggiunti poi alcuni dettagli.

Trasformate in foto a colori le lastre hanno rivelato informazioni e dettagli sorprendenti. Successivamente è stata avviata un’indagine, seppur atipica, per ricostruire gli eventi precedentemente accaduti. Gli agenti hanno quindi ottenuto abbastanza informazioni ed hanno ricostruito tre distinti sopralluoghi effettuati dalla Polizia Scientifica. 

  • Sparatoria al bar Mina: le immagini mostrano una Milano diversa da quella attuale. Dell'episodio, svolto in Piazza Tel Aviv, sono presenti tre foto. Secondo le ricostruzioni degli agenti, si verificò una sparatoria con feriti.
  • Omicidio di Margherita Grossi, detta “Lucia la francesina”: le immagini ritraggono una giovane donna elegante trovata assassinata all'interno di uno scantinato di una dimora signorile. Nelle immagini sono presenti anche alcuni agenti di Polizia che prendono i rilievi del caso. Una ricerca effettuata su Google ha portato alla luce un articolo d'epoca che corrisponde ai dettagli visibili nelle foto. Presenti nell'articolo anche i due anelli e l’orologio indossati dalla vittima.
  • Omicidio/suicidio: quest'ultimo documenta il ritrovamento di un cadavere un uomo in una stanza che sembra essere il retro di un bar. Le foto mostrano la presenza di sangue sul pavimento, con delle scarpe da donna e flaconi di barbiturici. Attaccato alla parete un calendario che indica i mesi di maggio/giugno 1963. Il caso rimane irrisolto, ma la scena del crimine offre spunti interessanti in relazione all’esposizione di cui è cenno.

Le porte della Questura sono quindi aperte al pubblico dalle ore 8, il personale del Gabinetto di Polizia Scientifica sarà lieto di accompagnare gli interessati lungo il percorso fotografico.

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