Lodi

Peste suina, Coldiretti al lavoro per gli indennizzi dopo gli ultimi casi anche nel Lodigiano

Il presidente Alessandro Rota: "Massima attenzione al comparto, che è una delle eccellenze del nostro territorio"

Peste suina, Coldiretti al lavoro per gli indennizzi dopo gli ultimi casi anche nel Lodigiano
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La Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza al lavoro anche per il Lodigiano per ottenere indennizzi e rimborsi: "Massima attenzione al comparto".

Peste suina, Coldiretti al lavoro anche per il Lodigiano

“Come Coldiretti stiamo già lavorando con le istituzioni interessate perché vengano messe a disposizione le risorse necessarie a erogare gli indennizzi alle aziende suinicole colpite dalla peste suina”. Così Alessandro Rota, presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, interviene a seguito dei recenti focolai di peste suina africana riscontrati in alcune aziende agricole di suini con orientamento produttivo da riproduzione e da ingrasso nelle province di Milano e Pavia, che hanno già costretto numerosi allevamenti del Milanese e del Lodigiano ad adeguarsi alle misure di protezione, sorveglianza e restrizione previste dai regolamenti Ue e dalla normativa nazionale.

Il presidente di Coldiretti Milano, Lodi e Monza Brianza Alessandro Rota
Il presidente di Coldiretti Milano, Lodi e Monza Brianza Alessandro Rota

"Massima attenzione al comparto"

“Tutti i nostri allevatori – ribadisce Alessandro Rota – anche fuori dalle aree di maggior restrizione, si sono impegnati fin da subito ad applicare le misure di biosicurezza richieste per evitare il proliferare della peste suina, ponendo il massimo dell’attenzione alla tutela del comparto suinicolo del territorio, che rappresenta un’eccellenza dell’agroalimentare italiano”.

“Ecco perché - conclude il presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza - ci stiamo impegnando per assicurare sostegni anche alle imprese non direttamente toccate dalla presenza della PSA che saranno comunque penalizzate nella vendita dei suini, svalutati a seguito delle prescrizioni riguardanti la lavorazione e la commercializzazione delle carni. Saranno necessarie - conclude Alessandro Rota - la moratoria dei mutui in essere e la sospensione dei prossimi versamenti previdenziali”.

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