A Lodi un incontro sulla siccità, Borella di CIA: "Salvare le falde per salvare l’agricoltura"
Per il vicepresidente di Cia Agricoltori Centro Lombardia il sistema più efficace è l’irrigazione a scorrimento
Per il presidente della CIA Agricoltori Centro Lombardia le parole d'ordine sono buonsenso e spirito di collaborazione.
L'incontro sulla crisi idrica
Si è tenuto settimana scorsa a Lodi un incontro, organizzato dalla Provincia e dal Consorzio di Bonifica Muzza Bassa Lodigiana, per parlare della crisi idrica che sta colpendo il territorio lodigiano e più in generale della Lombardia. Oltre ai presidenti della provincia del consorzio, è intervenuto anche il professor Claudio Gandolfi del dipartimento risorse idriche e territori agroforestali dell'Università degli Studi di Milano.
La parola è stata poi data agli altri presenti e ha fatto sentire la sua voce anche Piersilvano Borella, vicepresidente di Cia Agricoltori Centro Lombardia che ha fornito la sua ricetta per affrontare la complicata crisi idrica conseguenza dell'emergenza climatica.
“Salvare le falde è fondamentale per salvare l’agricoltura. – spiega Borella – Se si continua a prelevare acqua e non si permette ai livelli di crescere, l’abbassamento provocherà enormi problemi alle aziende zootecniche che non potranno abbeverare gli animali. Nelle relazioni esposte si è parlato dell’utilità ed efficacia delle irrigazioni a pioggia o pivot, queste sono però tecniche adatte solo per alcuni tipi di terreno e soprattutto hanno una dispersione di acqua esorbitante: il 70% dell’acqua evapora, il 30% resta sulla pianta, quindi nulla finisce nella falda.”
Servono buonsenso e collaborazione
Per il vicepresidente di Cia Agricoltori Centro Lombardia, il sistema più efficace per salvaguardare le falde e aiutare tutti gli agricoltori è l’irrigazione a scorrimento. La motivazione è legata al fatto che il 70-80% dell’acqua irrigata con lo scorrimento torna in falda dal terreno. La falda, in questo modo, non muore e lo scorrimento garantisce risorse idriche a tutti i terreni.
Sulla questione invece della difficoltà di controllare il reale utilizzo di acqua delle aziende, il vicepresidente Borella spiega che per tutti i pozzi irrigui che hanno meno di 10 anni e portata superiore ai 90 litri al secondo è imposto che ci siano i contatori. Anche i pozzi vecchi che vanno in scadenza di concessione sono obbligati a montare i contalitri.
“Stiamo per affrontare un altro periodo molto difficile - conclude Borella - senza acqua non si irrigano i campi e non è possibile abbeverare gli animali, eventi gravissimi. Serve da parte di tutti maggiore buonsenso e spirito di collaborazione anche tra gli agricoltori stessi. La sopravvivenza delle falde deve essere il primo obiettivo per superare queste situazioni di crisi, l’agricoltura è per definizione il primo baluardo contro la distruzione dell’ecosistema ma senza le imprese agricole ci sarà ben poco da salvare.”