Fanghi agricoltura: Regione Lombardia ricorre al Consiglio di Stato

Approvato, attraverso una delibera di Giunta, di impugnare, con richiesta di istanza di sospensione, la sentenza fanghi emanata dal TAR.

Fanghi agricoltura: Regione Lombardia ricorre al Consiglio di Stato
Pubblicato:
Aggiornato:

Fanghi agricoltura: Regione Lombardia ricorre al Consiglio di Stato per impedire gli effetti della sentenza del Tar emessa il 20 luglio scorso.

Fanghi agricoltura: Regione Lombardia ricorre al Consiglio di Stato

Regione Lombardia ha approvato, attraverso una delibera di Giunta, di impugnare, con richiesta di istanza di sospensione, al Consiglio di Stato la sentenza fanghi emanata dal TAR Lombardia il 20 luglio scorso. La sentenza ha annullato alcune parti della delibera regionale (n.7076/2017), che definiscono i parametri di alcuni componenti contenuti nei fanghi per il loro utilizzo in agricoltura.

Blocco di 3mila tonnellate di fanchi a settimana

Gli effetti conseguenti a quanto deciso dal TAR hanno portato in questi giorni a una situazione di criticità per il sistema di depurazione della acque in Lombardia. A seguito della sentenza le aziende che trattano i fanghi hanno cominciato a non accogliere più il materiale dai depuratori, bloccando così circa 3mila tonnellate di fanghi a settimana.

Convocati i soggetti coinvolti

Regione Lombardia si è attivata sin da subito, convocando a Palazzo Lombardia i soggetti coinvolti nel trattamento dei fanghi, i gestori degli inceneritori lombardi e i responsabili dei depuratori lombardi, per valutare le soluzioni tecnicamente percorribili. Regione ha inoltre chiesto al ministro dell’ambiente Sergio Costa l’emanazione di un decreto che possa risolvere questa situazione di stallo.

In attesa del decreto ministeriale

“La sentenza ha creato in Lombardia una vera e propria emergenza: siamo intervenuti immediatamente per cercare di mettere mano ad una situazione di alta criticità – ha ribadito l’assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo-. Questo problema è comune anche ad altre Regioni e abbiamo segnalato al Ministero la necessità dell’emanazione nel più breve tempo possibile del decreto per riportare la situazione alla normalità”.

Seguici sui nostri canali