Il valore dell'export in Lombardia supera i 40 miliardi
Guidesi: Bene i dati, ma abbiamo bisogno di misure UE per tutelare le imprese
I problemi legati all’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie e le difficoltà per alcune forniture, non sembrano per il momento aver toccato più di tanto l'export delle imprese lombarde anche nel secondo trimestre del 2022 si mantiene ad un valore di 42,3 miliardi. Un contributo che vale sull'export nazionale ben 5,5 punti percentuali sulla crescita complessiva del 22,2%.
Buoni i numeri dell'export, ma non bastano
Non è tutto oro quello che luccica però, perché la domanda estera mostra un rallentamento e i prezzi in continuo aumento rischiano sul breve termine di mettere in grave pericolo le imprese lombarde. a sottolinearlo è stato l'assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi:
"I numeri lombardi sull’export rimangono importanti anche se sono evidenti segnali di rallentamento causati dal costo dell’energia e delle materie prime. Sono fondamentali e non più rimandabili misure urgenti da parte dell’Unione Europea. il costo dell’energia in Italia è almeno quattro volte quello degli altri paesi; in queste condizioni rischiamo di perdere quote di mercato in un contesto non regolare ed iniquo a nostro svantaggio"
Il caro energia da, il caro energia toglie
Secondo quanto emerge dall'analisi dell’andamento dei volumi di merci scambiate l’export lombardo è cresciuto del +10,2% rispetto allo scorso trimestre, nonostante un rallentamento della domanda, grazie alla spinta dei prezzi in continuo aumento. Le quantità, infatti, si sono ridotte del 4%. Questo, come ha sottolineato il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio deve essere un campanello d'allarme, ma anche un dato di fatto di quanto il nostro export sia forte:
“Anche se l’incremento dei prezzi spinge il dato a valore del nostro export, la capacità delle imprese lombarde di competere sui mercati internazionali nonostante il peggioramento delle condizioni economiche è sempre molto forte. Lo sbocco sui paesi esteri rimane determinante in vista anche delle difficoltà che stiamo già affrontando sul mercato interno e che potrebbero peggiorare nell’immediato futuro portando a contrazioni della domanda”.
I prodotti esportati
Il comparto legato ai metalli di base e prodotti in metallo rimane il principale motore della crescita dell’export lombardo (+30,7% tendenziale) con effetti positivi sulla performance della maggior parte delle provincie. Si registrano incrementi tendenziali a due cifre anche per il valore dell’export delle restanti categorie di prodotto, ad eccezione dei macchinari e apparecchi che si fermano al +6,4%, contribuendo comunque significativamente alla crescita complessiva. In negativo solo i mezzi di trasporto (-2,6% tendenziale).
Mercati di destinazione
Considerando le aree geografiche di destinazione delle merci lombarde, si registrano incrementi generalizzati. Apportano i maggiori contributi positivi i flussi di merci verso i paesi dell’Unione Europea a 27, quindi escluso in Regno Unito, (+23,8% tendenziale), l’America settentrionale (+34,4%) e i Paesi europei non UE (+13,9%), compreso il Regno Unito. Meno intenso ma significativo il contributo dell’America centro-meridionale (+24,3%) e del Medio Oriente (+15,5%). I paesi UE spiegano più della metà dell’incremento tendenziale lombardo (12,8 punti percentuali). I flussi di merci lombarde risultano in crescita in particolare verso le principali destinazioni europee: +30,5% la Spagna, +25,1% la Germania e +20,7% la Francia. Tra le destinazioni non EU-27 si registrano i maggiori incrementi verso il Messico (+41,6%), gli Stati Uniti (+36,0%), la Corea del sud (+32,7%), la Svizzera (+27,8%), l’India (26,7%), gli Emirati Arabi Uniti (+23,6%), la Turchia (+21,8%) e il Canada (+21,3%). Considerando i principali paesi per le varie aree geografiche si riscontrano alcuni dati negativi: cala, infatti, l’export verso Cina (-4,6%), Hong Kong (-11,6%), Egitto (-9,0%) e Algeria (-3,5%). Infine, l’effetto dell’incremento delle sanzioni applicate alla Federazione Russia fa registrare una contrazione dell’export lombardo verso la Russia del 27,1%.
Export: Andamenti provinciali ù
L’export di metalli di base e prodotti in metallo è determinante per le province di:
- Brescia (+31%),
- Cremona (+34%),
- Lecco (+28%),
- Monza e Brianza (+25%),
- Mantova (+30%),
- Sondrio (+50%).
I prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori danno il maggior contributo positivo alle esportazioni di:
- Como (+42%),
- Milano (+25%)
- Varese (+44%).
Le sostanze e prodotti chimici rivestono particolare importanza per il risultato di Pavia (+66%).
Per Bergamo i maggiori contributi di livello equivalente vengono da: sostanze e prodotti chimici (+24%) e da metalli di base e prodotti in metallo (+27%). Lodi rimane specializzata nell’export di computer e apparecchiature elettroniche, che registrano un incremento dell’export del 67%.
Il report completo sul commercio estero in Lombardia II trimestre 2022 è pubblicato sul sito di Unioncamere Lombardia