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Festa della Repubblica, il discorso del sindaco Casanova

Ieri, 2 giugno 2022, il sindaco di Lodi Sara Casanova ha pronunciato il consueto discorso per a Festa della Repubblica.

Festa della Repubblica, il discorso del sindaco Casanova
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Ieri, 2 giugno 2022, il sindaco di Lodi Sara Casanova ha pronunciato il consueto discorso per a Festa della Repubblica, di seguito riportato.

Il discorso del sindaco

Illustri autorità,
care cittadine e cari cittadini,

è ormai uso comune concludere i discorsi commemorativi dei grandi appuntamenti della nostra storia rivolgendo un pensiero ai giovani, io invece vorrei partire proprio da voi, carissimi ragazzi, che vi preparate ad essere protagonisti del futuro, continuando a scrivere le pagine di un libro aperto per la prima volta il 2 giugno di 76 anni fa, quando, con il voto nel referendum, gli italiani scelsero la Repubblica. Fu una decisione coraggiosa e innovativa, di cui dovete essere orgogliosi, perché portò la democrazia, il diritto al voto alle donne, la nostra Costituzione su cui poggiarono le
fondamenta di una nuova stagione di progresso civile e sociale, di tutela e promozione dei diritti e della libertà.

Gli eredi di quella sfida rivoluzionaria siete voi: vi chiedo di essere depositari e soprattutto specchio dei valori e dello spirito che sono stati la leva di uno sviluppo inarrestabile e hanno reso il nostro Paese forte, grande e ammirato in tutto il mondo, per le sue eccellenze culturali, intellettuali, produttive. La festa della Repubblica è il momento per ricordare questo straordinario percorso che incoraggia ognuno di noi a rinnovare l’impegno di servizio verso la comunità e per il bene comune, così da realizzare pienamente gli intenti della Costituzione e onorare i sacrifici di vite umane e le sofferenze affrontati dai nostri predecessori.

Abbiamo bisogno di voltarci verso il passato per poter guardare consapevolmente al domani e impegnarci per una ricostruzione del Paese, segnato prima dalla crisi economica, poi da quella sanitaria e dalle imprevedibili vicende internazionali che sembrano catapultarci indietro di decenni. L’assurda invasione dello stato sovrano dell’Ucraina richiama all’esigenza di tornare ai valori della civile convivenza tra i popoli europei, gli stessi che alimentarono la scelta repubblicana e un cammino di progressivo consolidamento della libertà e della pace dopo la tragedia della guerra e della dittatura nazi-fascista.

Come allora, siamo a un punto si svolta. Gli scenari della politica e dell’economia internazionale sono in evoluzione, le preoccupazioni sulle prospettive del conflitto in Europa si sommano alle tante incertezze del quotidiano legate ai figli, alla casa, al lavoro, alla salute.

Potremo costruire un futuro pacifico, vitale e denso di nuove energie, solo se sapremo essere uniti e determinati nel garantire la centralità della persona, oltre gli interessi di parte, cercando un punto di incontro tra le tante esigenze e aspirazioni della nostra società che cerca uno sviluppo più giusto e sostenibile per tutti. Siamo gli eredi e i testimoni di un passato fatto di uomini e donne fieri che hanno saputo fondare un nuovo senso di comunità, riconoscendosi nella Repubblica: celebrarla significa onorare quel coraggio e quella lungimiranza, farli nostri, viverli in ogni
aspetto della vita, iscriverli nelle coscienze. Ripartiamo da qui, ripartiamo dalla nostra Repubblica."

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