Uccide moglie e figlia 15enne, poi si spara. Il Procuratore: "Colossale vigliacco"
Stefania e sua madre Catherine, 41 anni, sarebbero state giustiziate nel sonno. L'omicida-suicida ha lasciato un biglietto.
Una calda domenica di fine agosto che volge in tragedia. Un uomo di 70 anni ha ucciso la moglie 41enne e la figlia 15enne, poi ha preso il telefono autodenunciandosi alle forze dell'ordine e annunciando che ora sarebbe giunto anche il suo turno. Come riporta Prima Milano, una volta arrivati sul posto i soccorritori hanno trovato i tre cadaveri e nulla hanno potuto fare se non constatarne i decessi.
Uccide moglie e figlia, poi si toglie la vita
Un caso di cronaca che ha scosso il Paese: il dramma si è consumato nella frazione Francolino a Carpiano nel Milanese. Ad allertare carabinieri, ambulanze e automedica una telefonata intorno alle 14 al 112 di Salvatore Staltari, 70 anni, che rilascia una confessione in piena regola spiegando di aver ucciso moglie e figlia e annunciando il proposito di "terminare il lavoro" togliendosi la vita. Ha utilizzato un cuscino per attutire il rumore degli spari e giustiziare Catherine Panis, sua moglie 43enne di origine filippina, e la piccola Stefania, la loro figlia 15enne. Infine Staltari si è sdraiato di fianco al corpo esanime della compagna e ha rivolto l'arma contro di sè. Tutti morti.
I carabinieri di San Donato arrivati nella palazzina lungo la strada Provinciale, trovano la porta chiusa ma non a chiave: non c'è più nulla da fare.
Il biglietto
Una strage premeditata, secondo le prime evidenze. A suffragare questa ipotesi il lungo biglietto scritto dal 70enne che adduceva confuse motivazioni per il suo gesto fra cui l'incapacità della moglie di prendersi cura delle piante. Staltari giustifica l'esecuzione della figlia Stefania come una forma delirante di "tutela": per non lasciarla sola al mondo. Gli omicidi si sarebbero consumati mentre le vittime dormivano, nella notte tra sabato e domenica. L'anziano avrebbe quindi passato lunghe ore con i cadaveri senza vita prima di telefonare ai carabinieri e terminare il suo tragico piano. La pistola utilizzata non era regolarmente detenuta: l'uomo, infatti, non aveva il porto d'armi, e pare avesse anche precedenti specifici proprio per porto abusivo d'arma.
Disagi pregressi
Staltari era senza lavoro da tempo e, secondo quanto riferito da chi lo conosceva, la situazione familiare era tesa e si sentivano spesso urla provenire dall'appartamento. Il 70enne nonostante soffrisse di depressione seguiva la figlia Stefania accompagnandola anche quotidianamente a scuola. Sulle spalle della moglie, invece, l'onere di provvedere al sostentamento familiare tramite un lavoro part time in una ditta della zona. L'uomo, invece, aveva svolto dei lavori saltuari e ultimamente era disoccupato, aveva anche ricevuto diversi voucher di lavoro comunali, per poche centinaia di euro in diversi anni dal 2014 in poi. Dal Comune era stato inoltre inserito tra i soggetti a rischio di esclusione sociale.
Il sindaco e il procuratore
Il procuratore della Repubblica di Lodi Domenico Chiaro, che guida le indagini, ha dichiarato:
''Non è un caso in cui stiamo a cercare un omicida. Un gesto così non è mai spiegabile. Le motivazioni sono così blande, che proprio...La tragedia che si è verificata a Carpiano, dove un uomo ha sterminato l'intera famiglia, è il miglior modo per essere ricordati come colossali vigliacchi. Non esistono problemi così insormontabili da giustificare il suicidio e l'omicidi".
Sulla vicenda si è espresso anche il sindaco di Carpiano, Paolo Branca:
"È un'immane tragedia, che ha colpito un nucleo familiare di nostri concittadini e la comunità. Ci sono le indagini in corso, per escludere qualsiasi altra situazione diversa da quella che appare invece essere una tragedia svolta all'interno di un nucleo familiare. Era una situazione che non conoscevamo, perché non ci sono stati particolari contatti con il Comune, nel senso che non c'è stato alcun tipo di situazione che possa esserci invece per altri soggetti un po' più sotto l'occhio dei servizi sociali'' ha spiegato il primo cittadino avvisando che oggi si confronterà con la responsabile dei servizi sociali dell'amministrazione.