Fine Ramadan nella sede del PD a Lodi: è bufera
Un migliaio di islamici si sono riuniti per chiudere il mese di digiuno nell'area del Capanno dove sono stati creati due spazi di preghiera, uno per le donne e uno per gli uomini: Lega indignata.
Fine Ramadan nella sede del Partito Democratico a Lodi, dove è stata allestita una vera e propria moschea.
Fine Ramadan nella sede del Partito Democratico a Lodi
Lega letteralmente indignata per la decisione del Partito democratico di Lodi di concedere la propria sede per la festa di fine Ramadam, l'evento che chiude il mese di digiuno. Il Partito democratico ha messo a disposizione l'area del Capanno dove sono stati creati due spazi di preghiera, uno per le donne e uno per gli uomini. Una scelta che non è piaciuta alla Lega, che è passata subito all'attacco.
La dura dichiarazione del Senatore della Lega Luigi Augussori:
“Il Partito Democratico di Lodi, per assecondare una religione rimasta nel medioevo, si è dimenticato delle battaglie per l’emancipazione della donna”, così è intervenuto il senatore lodigiano Luigi Augussori. “È questa la nuova linea politica del partito della Cirinnà e della Boschi? Decenni di battaglie femministe gettate alle ortiche per compiacere i crismi di una religione che si dimostra sessista e misogina? Prendo atto basito del fatto che questa è l’attuale politica del partito che, tra i suoi antenati, vanta illustri nomi quali Nilde Iotti e Tina Anselmi. A chi chiedeva “se non ora, quando?” il PD, con questi fatti, risponde “mai più”.”
La questione è nata dalla scelta della sezione locale del Partito Democratico di Lodi di concedere, lo scorso giovedì, l’area del Capanno (storica sede del PD lodigiano) per lo svolgimento dell’atto conclusivo del Ramadan. Per l’occasione nell’area sono stati creati due spazi distinti, uno riservato agli uomini ed uno riservato alle donne.
“È inaccettabile”, continua il senatore Augussori, “che un partito che ha sempre fatto dell’emancipazione delle donne un suo cavallo di battaglia oggi si pieghi, per ragioni opportunistiche e con l’obiettivo di accaparrarsi il sostegno della comunità islamica locale, a permettere che nella sua sede possa avvenire una divisione per genere per partecipare ad un evento religioso. Lo stesso partito che ha sostenuto le unioni civili ed il cui vanto è la tutela dei diritti oggi si piega ad una cultura rimasta indietro di secoli ed accetta la discriminazione di genere? Il tutto contravvenendo alle norme costituzionali, che prevedono che in Italia non vi sia distinzione di genere e di sesso”.
E le parole dell’On. Grimoldi
“Da noi il defunto Pd, partito in totale caduta libera, che ormai gli italiani non votano più nemmeno sotto tortura, decide a Lodi di prestare una sua sede per la preghiera di fine Ramadan alla comunità islamica”. Lo dichiara Paolo Grimoldi, deputato della Lega e Segretario della Lega Lombarda. “In diversi Stati islamici -afferma Grimoldi- penso all’Iran che si definisce Repubblica Islamica, ma anche al Pakistan, all’Arabia, ma anche alla stessa Turchia del sultano Erdogan, la religione coincide con la legge e ovviamente con la politica e infatti vediamo che le donne hanno zero diritti, che le minoranze religiose hanno zero diritti, che si rischia la lapidazione per reati che in Europa venivano puniti nel Medio Evo come la blasfemia e l’apostasia”. Anche qui, dunque, “si mischia religione e politica, esattamente come avviene in Iran o in Pakistan”, osserva Grimoldi, chiedendosi infine: “È questo il modello di Italia a cui guarda il Pd?
La replica del Partito Democratico nelle parole di Andrea Ferrari
"Respingiamo al mittente la lezioncina dell’on. Grimoldi, al quale ricordiamo che l’unica pagina di oscurantismo medievale che la città di Lodi ha conosciuto a proposito dei rapporti con la comunità islamica è stata l’orrenda manifestazione con toni da crociata che la Lega promosse anni fa, con tanto di maiali al guinzaglio e secchi di urina di suino da disperdere sul terreno su cui all’epoca era stato ipotizzato di costruire un centro di preghiera. La comunità islamica di Lodi è da tempo ottimamente integrata e la disponibilità di un luogo di culto, come quello esistente in via Lodi Vecchio, è un punto di riferimento che costituisce anche un elemento di garanzia e di trasparenza. Da sempre, in occasione della festa di chiusura del Ramadan, la città concedeva l’utilizzo di uno spazio pubblico di dimensioni adeguate a ospitare un’affluenza comprensibilmente superiore alla media e tutto si è sempre svolto in modo ordinato e senza alcun problema. La nuova amministrazione comunale a guida leghista ha invece deciso di negare questa possibilità, scegliendo la strada di una contrapposizione inutile e controproducente. Perciò abbiamo volentieri accolto la richiesta della comunità islamica di organizzare la cerimonia presso l’area del Capanno, che offre dimensioni adeguate ed ampia possibilità di parcheggio, in una zona a bassissima densità residenziale, evitando in questo modo che un eventuale svolgimento della festa in via Lodi Vecchio causasse pesanti interferenze con la vita del quartiere, aspetti a cui avrebbe dovuto prestare attenzione l’amministrazione comunale, invece di trincerarsi dietro un rifiuto privo di reali motivazioni. L’area del Capanno ha ospitato negli anni numerose manifestazioni di vario tipo, dalla cultura allo spettacolo, e a maggior ragione è e sarà sempre a disposizione di chi intende utilizzarla per un momento di preghiera"