Maxi rissa a Tavazzano: "scambio di opinioni" a suon di bastonate tra operatori della logistica | IMMAGINI FORTI
Per Si Cobas si trattata di "un'aggressione armata alla Fedex-Zampieri di Tavazzano dove un lavoratore è stato ridotto in fin di vita mentre la Polizia stava a guardare".
La richiesta di soccorso è arrivata nel cuore della notte, qualche minuto prima delle 2. Sanitari, Polizia e Carabinieri sono intervenuti a Tavazzano con Villavesco in via Attilio Orecchia per una maxi rissa iniziata poco prima e che ha causato diversi feriti, tra cui uno grave trasportato in codice rosso in Pronto soccorso.
Di seguito il cruento video dell'aggressione pubblicato da Si Cobas su facebook:
Rissa durante un presidio dei lavoratori della logistica
I sanitari sono intervenuti con due auto mediche e cinque ambulanze per soccorrere 9 uomini di età compresa tra i 23 e 63 anni. Alcuni di loro sono stati portati in ospedale, il più grave è stato portato in ambulanza al San Matteo di Pavia in codice rosso.
Sul caso indagano i Carabinieri di Lodi e di Tavazzano con Villavesco: secondo le prime informazioni fornite dagli inquirenti lodigiani sembrerebbe che la rissa abbia coinvolto diversi lavoratori del settore logistico, alcuni provenienti da fuori regione: pare che l'aggressione sia avvenuta fuori dall'azienda logistica Zampieri di Tavazzano durante un presidio dei lavoratori Fedex di Piacenza di Si Cobas. Il sindacato da giorni in diversi stabilimenti italiani sta organizzando blocchi e presidi, l'8 giugno ha dichiarato:
"Completamente fermi gli hub di Lodi (Zampieri) con il supporto dei lavoratori di Piacenza e Pavia; Bologna; Ancona col supporto di Perugia e di solidali provenienti da Ascoli, e Fiano Romano con il sostegno di numerosi lavoratori e solidali da Napoli e da varie città del Lazio.
La lotta prosegue e proseguirà senza sosta fino al reintegro dei 272 di Piacenza e fin quando i lavoratori non saranno liberi di scegliere il sindacato che deve rappresentarli ai tavoli di trattativa!
Il prossimo 19 giugno torneremo in massa a Roma contro lo sblocco dei licenziamenti e per imporre al Ministro Giorgetti l'apertura un tavolo di trattativa nazionale sulla vertenza-Fedex. Contro l'internalizzazione-truffa.
Il posto di lavoro non si tocca!
Solo la lotta paga!"
L'intervento dei Carabinieri e della Polizia
La metà dei coinvolti si trovava sul posto per lavoro, l'altra metà invece no: i Carabinieri, che stanno attualmente svolgendo le indagini, verificheranno se i presenti erano o meno in possesso di autocertificazione e capiranno se sarà necessario sanzionarli per violazione delle norme anti-covid oltrché decidere se perseguirli penalmente per rissa (art. 588 c.p.) o aggressione.
Secondo quanto raccontato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Lodi nessuno degli operai è stato ferito in modo grave. Una versione diversa della storia è quella fornita da Si Cobas.
Le accuse di Si Cobas: si è trattata di una spedizione punitiva
Su Facebook questa notte Si Cobas, subito dopo l'aggressione, ha provveduto a pubblicare un minuzioso racconto dei fatti (secondo il proprio punto di vista, naturalmente): per il sindacato si trattata di "un'aggressione armata alla Fedex-Zampieri di Tavazzano dove un lavoratore è stato ridotto in fin di vita mentre la Polizia stava a guardare".
Poco fa, verso l'1,00 di notte, alla Zampieri di Tavazzano il presidio dei lavoratori Fedex di Piacenza è stato aggredito a colpi di bastoni. frammenti di bancali, sassi e bottiglie da una cinquantina di bodyguard assoldati dai padroni.
La squadraccia guidata dai capiclan di Zampieri, mimentizzatasi tra i lavoratori e col sostegno di qualche crumiro ha attaccato il presidio, composto da circa 40 lavoratori del SI Cobas a mani nude, e per circa 10 minuti è stato lasciato agire indisturbato dalla polizia che era a pochi passi e non ha mosso un dito.Il risultato è un lavoratore di Piacenza con la testa fracassata, e attualmente ricoverato in fin di vita!!!
E' oramai evidente la reale identità di Zampieri: un'organizzazione mafiosa che agisce col sostegno di Fedex e col beneplacito delle forze dell'ordine.
Come accaduto due settimane fa a San Giuliano Milanese, questi criminali hanno teso un agguato in maniera infame e vigliacca, approfittando della presenza meno numerosa del presidio rispetto ad altre sere a causa dell'impegno dei lavoratori su altri fronti di lotta.
La lotta eroica dei lavoratori di Piacenza, oltre ad imprimere pesanti perdite economiche al colosso americano e ai suoi scagnozzi di Zampieri, sta contribuendo a svelare una volta per tutte la reale identità di Fedex: un'associazione a delinquere che si serve della criminalità organizzata per reprimere col sangue le proteste dei lavoratori.Lo abbiamo promesso tre mesi fa e stiamo mantenendo l'impegno: Fedex e Zampieri non avranno tregua finchè non sarà restituito il posto di lavoro ai facchini di Piacenza!
Le loro aggressioni non fanno altro che rafforzare la lotta dei lavoratori e indebolire e screditare il fronte padronale!
Continueremo a rispondere colpo su colpo alla loro violenza con la forza organizzata dei lavoratori di tutta la filiera e dell'intero settore della logistica.
Denunceremo in tutte le sedi che i complici del tentato omicidio di stasera sono il governo Draghi, il ministro Giorgetti e le forze di polizia che attaccano gli scioperi e assistono inermi alle aggressioni di bande armate contro i lavoratori!>Per questo il 18 giugno invitiamo tutti i lavoratori ad aderire allo sciopero nazionale del Trasporto merci e Logistica, e invitiamo tutti i proletari, i solidali e i movimenti che intendono opporsi alla brutalità di padroni e mazzieri a manifestare sabato 19 giugno a Roma.
Il SI Cobas si stringe al fianco del lavoratore colpito, augurandosi che tutto vada per il meglio, e chiama tutti i propri aderenti alla mobilitazione per far si che questa infame aggressione non resti impunita.SI Cobas nazionale
Le foto pubblicate da Si Cobas su Facebook:
Discussioni iniziata in serata
Secondo quanto raccontato da alcuni cittadini la discussione sarebbe iniziata ben prima dell'aggressione: c'è chi racconta che già dopo le 22 di ieri sera, giovedì 10 giugno, ha iniziato a sentire urla e insulti tra uomini. Da lì poi la situazione sarebbe degenerata fino all'aggressione fisica.
Giordana Liliana Monti