Studenti del Liceo Gandini impegnati nella realizzazione di un documentario per raccontare l’alluvione del 2002
Oggi gli studenti hanno incontrato il sindaco.
Il Sindaco Sara Casanova ha incontrato gli studenti del Liceo Gandini per una lezione sulle difese spondali della città di Lodi.
L'incontro tra il sindaco e gli studenti
Il Sindaco di Lodi Sara Casanova e l’assessore alle Politiche delle acque Ettore Fanfani hanno incontrato in mattinata tre studenti del Liceo Gandini, Leonardo Bassi, Lorenzo Bellocchio e Pietro Vitaloni della classe V E, che stanno realizzando un video documentario, sotto la supervisione della docente di Lettere Luisella De Martini, per raccontare l’alluvione del novembre 2002, quando interi i quartieri di Lodi finirono sott’acqua, travolti dall’ondata di piena del fiume Adda che all’epoca raggiunse l’altezza di 3,43 metri sopra lo zero idrometrico, e per ricostruire quali passi avanti da allora sono stati fatti per garantire la difesa della città dagli eventi alluvionali.
Studenti impegnati nella realizzazione di un documentario
“Ringrazio i ragazzi del Liceo Gandini per l’attenzione e la cura che stanno dedicando alla realizzazione di questa ricerca, interessante non solo dal punto di vista della ricostruzione storica, attraverso un lavoro di raccolta di documenti e testimonianze, ma anche sotto il profilo più strettamente connesso all’educazione civica, e dunque al ruolo che le istituzioni hanno giocato in questi avvenimenti e al coinvolgimento di tutti i cittadini. L’esondazione all’epoca fu un vero dramma, lo ricordo molto bene. Circa tremila cittadini furono costretti a muoversi dalle loro case invase dall’acqua, con danni per milioni e milioni di euro. Quel disastro rivelò che le vecchie difese spondali della città non potevano più bastare e che le istituzioni avrebbero dovuto rivedere completamente il piano di emergenza e riprogettare le infrastrutture, cosa che nel tempo è stata fatta, anche grazie al prezioso contributo dell’Ing. Fanfani, oggi assessore alle Politiche delle acque per il Comune di Lodi, che ha partecipato alla progettazione del nuovo argine in sponda sinistra, dal Ponte di Lodi alla Colonia Caccialanza, e all’esecuzione del nuovo argine in sponda destra, con l’installazione di barriere mobili.
Un sistema efficace, che ogni anno viene “oliato” con esercitazioni ad hoc per assicurare che rimanga in buono stato. Nel 2019, grazie alla collaborazione tra Comune di Lodi, Regione Lombardia e A.i.Po sono state inoltre recuperate quattro pompe idrovore, destinate altrimenti alla dismissione, revisione e poi installate presso il nuovo impianto di sollevamento della chiavica arginale del Cavo Roggione, le cui acque, integrate
dagli afflussi urbani, grazie a questo meccanismo, possono essere convogliate nel fiume Adda, mantenendo la città in sicurezza. Ultimo tassello, per completare le difese in sponda destra, sarà l’avvio imminente dei lavori per la realizzazione della nuova chiavica presso la Roggia Molina.
Prosegue in parallelo la progettazione condotta da A.i.Po e fortemente caldeggiata dal Comune e Regione, per mettere in sicurezza il tratto di sponda sinistra ancora privo di presidi, che si snoda per circa un chilometro in zona “Canottieri Adda”, lungo via Po. L’obiettivo dell’Amministrazione comunale è quello rendere Lodi una città a tutti gli effetti resiliente, in grado cioè di proteggersi, “chiudendosi”, per resistere alla forza del fiume”, così il Sindaco Sara Casanova.