Sanità lodigiana, la denuncia: "Comuni sono all'oscuro di tutto, spiegateci la situazione"
Pd Lodigiano: "Servono rassicurazioni precise che non si sta correndo il rischio di trascurare nuovamente la gestione delle patologie non Covid".
"Comuni tenuti all'oscuro dei continui cambiamenti per adattare la sanità ospedaliera e territoriale alla seconda ondata Covid: Regione, Ats e Asst riprendano subito il dialogo con gli enti locali e spieghino la situazione reale e le motivazioni delle scelte prese."
Il comunicato di Pd Lodigiano
L’organizzazione dei servizi sanitari ed ospedalieri sta subendo negli ultimi giorni numerosi e significativi cambiamenti, per adattarsi alla rapida evoluzione negativa della pandemia, ma di tutto ciò i Comuni sono sostanzialmente all’oscuro, perché nessuno ha pensato di coinvolgerli in un confronto che avrebbe consentito di fare informazione sul territorio ed eventualmente di portare un contributo di proposte, per segnalare situazioni particolari ed esigenze specifiche.
Tutto quello che è possibile sapere lo si apprende dalla stampa ma non è accettabile che gli enti locali siano esclusi dal circuito delle informazioni istituzionali. Regione e Provincia, perciò, devono immediatamente riprendere il dialogo con il territorio e favorire una relazione costante tra i Comuni, l’Ats e l’Asst, attraverso gli organismi preposti, anche dietro iniziativa dei rappresentanti dei sindaci lodigiani all’interno di tali organismi, che invitiamo ad attivarsi per permettere che gli amministratori locali vengano informati in modo puntuale e tempestivo.
Domande senza apparente risposta
Le domande a cui bisogna trovare risposta sono infatti numerose ed importanti. A livello ospedaliero, cosa comporta concretamente la sospensione dell’attività di ricovero programmato nelle strutture, come quelle del Lodigiano, che non sono state individuate come Covid Hub? Come si declina all’atto pratico la garanzia di continuità delle “prestazioni urgenti e non differibili”? Com’è la situazione aggiornata dei ricoveri nei posti letto Covid per acuti e subacuti che i nostri ospedali hanno dovuto mettere a disposizione? Quali sono le reali intenzioni al riguardo? Si sta forse già pensando, per esempio, ad una vocazione Covid per Lodi, a scapito delle “malattie ordinarie”?
Servono rassicurazioni precise che non si sta correndo il rischio di trascurare nuovamente la gestione delle patologie non Covid, con tutte le criticità che ciò ha generato dalla scorsa primavera ad oggi, creando un altro tipo di emergenza.
Rinviati esami e prestazioni programmati da mesi
Sono infatti sempre più numerose negli ultimi giorni le segnalazioni di pazienti contattati dall’Asst per comunicare l’ennesimo rinvio di esami e prestazioni, anche per gravi patologie, programmati mesi fa e già più volte posticipati. I Comuni ed il territorio devono poter prendere visione della reale situazione che si sta creando a livello ospedaliero e di servizi socio-sanitari, prendendo in considerazione i tanti aspetti problematici: dall’impoverimento della rete dei medici di base, con intere aree che ne sono sprovviste, alla chiusura o pesante ridimensionamento di reparti e funzioni, dalle incertezze sulle modalità di svolgimento della campagna di vaccinazioni antinfluenzali ai problemi organizzativi del tracciamento dei positivi e degli esami con tampone, sino all’assenza di una chiara strategia per attivare i Covid Hotel per le quarantene.
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