Claudio Pedrazzini su Di Maio e i 5Stelle "surreali"
Il lodigiano di Forza Italia affonda nuovamente sui pentastellati.
Claudio Pedrazzini affonda nuovamente su Di Maio e M5S.
Claudio Pedrazzini
"Sono bastati due mesi per far capire agli italiani quanto siano inaffidabili Di Maio e i 5Stelle. L’erosione di voti grillini prima in Molise e poi, in maniera ancora più pesante, in Friuli Venezia Giulia non lascia adito a dubbi: gli italiani bocciano chi per interessi personali e fame di poltrone impedisce la formazione del nuovo Esecutivo. E per contro, alla luce del doppio successo e dell’incremento di voti della coalizione tra Forza Italia, Lega e FdI, il Paese dimostra di volere un Governo di centrodestra che trasformi in occasioni di sviluppo i timidi segnali di uscita dalla crisi, che garantisca maggiore sicurezza nelle case e per le strade e che si occupi dei più deboli". Lo dichiara il deputato di Forza Italia Claudio Pedrazzini che già aveva tirato una stoccata, recentemente.
L'accordo
"Gli elettori hanno anche chiaramente sentenziato che l’ipotesi di accordo tra il secondo e il terzo schieramento usciti dalle urne del 5 marzo scorso, che taglierebbe fuori i veri vincitori delle ultime politiche, sarebbe una presa in giro della volontà popolare - continua Pedrazzini -. Non è un caso che nei giorni in cui i 5Stelle ammiccavano al PD a livello nazionale, i due partiti siano usciti con le ossa rotte dalla consultazione in Friuli: dimezzati i consensi per il M5S, praticamente cancellati i Dem. Anziché tacere e prendere atto della bocciatura, un Di Maio in grande difficoltà continua ad aggrapparsi alla solita violenza verbale antiberlusconiana, arrivando ad accusare gli altri di fare i propri interessi quando invece è lui a tenere il Paese in ostaggio di diktat irricevibili e della sua smania di posti. La richiesta di voto a giugno è l'epilogo surreale di una strategia talmente priva di senso da far venire il sospetto che in realtà sia stata studiata, magari dalla Casaleggio e Associati, per sottrarre il Movimento alla responsabilità di governare."
La strategia del "doppio forno"
"La strategia del doppio forno è la prova provata dell’ambiguità politica. Come può essere reputato normale proporre indifferentemente alleanze con il diavolo e l’acqua santa? Infatti, chiamare a un contratto prima la Lega, con l'aggravante della richiesta a quest'ultima di tradire il suo alleato, e poi il Pd costituisce un’assurda politica: è come se Trump offrisse un contratto prima all'Isis e poi ad Assad. Chi si avventura in politica, prima di tutto, deve imparare a stare a tavola, accettando il risultato delle urne: per tre volte in due mesi gli italiani hanno chiaramente detto di volere un governo guidato dal centrodestra unito. Che Giggino lo capisca. Se proprio vuole andare al governo, proponga di entrarci come alleato minore del centrodestra. Questo e non altro dicono i numeri dei consensi", conclude l'on. Claudio Pedrazzini.