Rabbia e indignazione

Rave party sull'Adda: ecco cosa resta della festa non autorizzata FOTO

La rabbia del sindaco e la paura dei residenti sui possibili contagiati.

Rave party sull'Adda: ecco cosa resta della festa non autorizzata FOTO
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Nel tardo pomeriggio di ieri è finalmente terminato il rave party che da venerdì assediava Spino d’Adda. Per gli abitanti del paese rivierasco si prospetta la prima sera di quiete dopo giorni di musica e schiamazzi.

Terminato il rave party

Come riporta Prima Treviglio, lunedì 17 agosto i partecipanti al rave party di Spino hanno iniziato a sgombrare il campo. Ieri, un tir è stato visto portare via parte dell’attrezzatura, mentre i “raver” se ne sono andati a piedi, con le automobili o a bordo dei mezzi pubblici. Gli ultimi partecipanti hanno lasciato la zona nel pomeriggio, sotto gli occhi delle Forze dell’Ordine, che hanno monitorato la situazione. In paese non sono mancati episodi spiacevoli, con persone sdraiate in mezzo alla strada, stremate dalla festa no-stop.

Il sopralluogo post-rave

Poche ore fa, il sopralluogo di carabinieri con l’Amministrazione comunale, per valutare lo stato di conservazione dell’area e gli eventuali danni. Tanti i rifiuti prodotti, che si vanno a sommare ai sacchetti dei turisti che hanno trascorso il Ferragosto sull’Adda e andranno raccolti nei prossimi giorni. Per la questura c’era il responsabile della “Digos”, accompagnato da alcune pattuglie della polizia e dai carabinieri di Pandino. Per l’Amministrazione  c’erano il vicesindaco Enzo Galbiati e la Polizia locale.

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La lettera del sindaco al Prefetto

Ieri il sindaco di Spino Luigi Poli ha inoltre inviato una lettera alla Prefettura di Cremona facendosi portavoce dell’esasperazione collettiva e chiedendo un intervento risolutivo.

“Nella giornata di ieri, 16 Agosto, la situazione appariva abbastanza tranquilla e le notizie che ho ricevuto lasciavano intendere che la manifestazione fosse finita e che stavano smobilitando – si legge nella missiva – Purtroppo non è stato cosi, dalle ore 21 di ieri sera alle ore 7,30 di questa mattina un rumore assordante, più intenso delle precedenti notti, ha invaso l’intero paese di Spino d’Adda, creando evidenti ostacoli al riposo notturno di tutti noi agitazioni e sofferenze nelle persone più fragili.

La situazione ha superato la soglia della sopportabilità. Ringrazio le pattuglie della Polizia di Stato e dei Carabinieri che con la loro preziosa presenza sul territorio hanno evitato possibili problemi di ordine pubblico. La presenza delle Forze dell’Ordine non ha però potuto evitare il profondo disagio degli insopportabili rumori notturni. Siamo preoccupati perché, per quanto ci è possibile vedere, non vengono rispettate le norme previste per evitare il contagio da coronavirus, temiamo che il nostro impegno al riguardo venga vanificato dalla presenza di persone irresponsabili. Eccellenza, mi perdoni la franchezza, ma non possiamo restare in balia di queste persone irrispettose di tutto e di tutti. Non è accettabile che persone invadano un territorio, lo distruggano con la loro incivile presenza, abbandonino rifiuti in ogni luogo e se ne vadano quando pare e piace a loro. Confido in un Suo deciso e pronto intervento che permetta di riportare la tranquillità del vivere civile nel nostro territorio comunale”.

Anche da Regione si chiede giustizia

Anche il consigliere regionale Matteo Piloni (Pd), chiede un intervento in merito a quanto successo:

Un rave party che dura da 4 giorni con 1500 partecipanti.
Inaccettabile. Soprattutto nel nostro territorio, martoriato più di altri. Alle porte di Milano.
Chi ha partecipato è un irresponsabile.
Chi di dovere intervenga. Anche nei confronti degli organizzatori.

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