Per una Lodi diversa

In tantissimi scesi in piazza contro l'Esselunga: "Non vogliamo che Lodi sia distaccamento dell'hinterland milanese" FOTO

Ieri sera l'incontro con i cittadini: a raccontarcelo è la consigliera Laura Tagliaferri.

In tantissimi scesi in piazza contro l'Esselunga: "Non vogliamo che Lodi sia distaccamento dell'hinterland milanese" FOTO
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Nella serata di ieri, 29 luglio 2020, alle 21  il Comitato Lodi Vivibile ha incontrato i cittadini in piazza San Lorenzo per sentire le loro voci e per immaginare una Lodi diversa. Il Comitato, nato dall'unione di opposizioni politiche (sia civiche che prettamente politiche), da singoli cittadini e da associazioni, ha voluto un confronto diretto con coloro che vivono in città e che subiranno l'importante cambiamento nel caso in cui venga effettivamente (e definitivamente) costruita una nuova Esselunga là dove ora si erge ancora l'ex Consorzio agrario agrario di Lodi.

Abbiamo intervistato Laura Tagliaferri, consigliera comunale schierata tra le fila democratiche, grande portavoce di un cambiamento green e di una Lodi sostenibile e, appunto, più Vivibile.

La cittadinanza ha aderito all'iniziativa?

"Sinceramente siamo rimasti piacevolmente stupiti, ieri hanno partecipato tanti cittadini, oltre ogni nostra previsione. La piazza era piena - naturalmente nel rispetto delle norme di distanziamento anTi Covid- e la risposta che abbiamo avuto è stata molto positiva e partecipata. Sono stati numerosi gli interventi della serata, a partire dalle associazioni - come Legambiente e Fiab - ai cittadini di ogni età. E' intervenuto anche un bambini di 6/7 anni dicendo la sua.

La cosa bella è che da parte di tutti c'era un desiderio di una città diversa. Le preoccupazioni sono tante e diversificate: chi pone l'attenzione su problemi di traffico e mobilità, come nel caso dei pendolari che fanno quel tratto di strada per andare e tornare da Milano; chi ha posto l'accento sui problemi dei negozi della zona che, con l'apertura del megastore, potrebbero chiudere."

Il tema della "grande truffa"

"E poi c'è il tema della "grande truffa": il possibile metodo - già utilizzato spesso altrove - di aprire un supermercato più piccolo per poi ampliarlo più avanti. A spiegare questa possibilità è stato il consigliere comunale Simone Piacentini.

I sospetti sono due: o che vadano ad ingrandire in seguito il supermercato o che trasformino questo centro in un hub di logistica e consegne a domicilio.""

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Perché avete organizzato questo incontro?

"La nostra idea iniziale era che fosse la maggioranza ad organizzare questo incontro con i cittadini, ma non avendo mai ricevuto risposta a questo invito ci siamo dati da fare noi e il Comitato Lodi Vivibile lo ha organizzato. E' evidente che questo tema interessa una parte importante della cittadinanza, in particolare giovani. Ieri erano infatti presenti tantissimi universitari e giovani lavoratori."

Quali sono i prossimi passi?

"A livello di Comitato Lodi Vivibile e di Consiglio Comunale si capirà se ci sono iniziative da intraprendere per cercare di contrastare l'opera, anche se c'è poco da fare su un'area già ceduta. Sicuramente poi organizzeremo un'altra assemblea a settembre per continuare a sollecitare la cittadinanza: bisogna tenere alta l'attenzione su questa situazione perché un importante pezzo di città è contraria e anche se l'opera dovesse essere inarrestabile bisogna comunque cercare di migliorarla il più possibile.

Sarà molto difficile fermare la costruzione, ma anche la mobilitazione spontaneamente nata non va fermata. La gente ha voglia di impegnarsi contro questo progetto: se riusciremo a fermarla benissimo, se riusciremo a migliorarla sarà comunque un passo avanti, e in ogni caso se non ci riusciremo avremo seminato una città diversa.

Non vogliono che Lodi sia solo un distaccamento dell'hinterland milanese.

Nessuna comunicazione dalla Giunta Casanova

"Noi abbiamo saputo della vendita del terreno solo nel periodo del lockdown, apprendendola ad aprile quando abbiamo esaminato il bilancio. La città e i consiglieri comunali sono stati messi a conoscenza del terreno venduto a cose fatte, quando ormai era ben difficile cambiare la decisione. In consiglio non se n'è mai parlato e noi non abbiamo potuto mai interloquire su questo tema così delicato e rilevante per tutta Lodi."

Ma la domanda sorge spontanea: per un intervento così importante in città, non era forse il caso di coinvolgere tutte le forze politiche e, soprattutto, i cittadini che vivono a Lodi?

Giordana Liliana Monti 

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